Alcuni dati sulla Fiera

Non campionaria e quindi della Romagna Estense


Industria, artigianato, agricoltura, commercio…sicuri di non aver dimenticato niente?
Dalla vicina Faenza che una Campionaria del tutto un po’ l’aveva, ma l’ha giustamente abbandonata.


Numeri straordinari per la la Fiera specialstica di Faenza, “Argillà”, che si è imposta come evento di dimensioni internazionali.


Lo conferma il risultato di un’analisi statistica appena resi noti.


Sono arrivati circa 94mila visitatori che hanno generato un indotto per le tasche dei faentini di un milione e 781 mila euro.


Agli intervistati è anche stato richiesto di esprimere un giudizio in decimi sull’intera manifestazione e questo va sempre fatto quando si usano denari pubblici.


La media è stato quella di un eccellente, 8,68.


Una notevole spinta l’ha fornita l’internazionlizzazione: il 41.6 per cento di chi ha soggiornato a Faenza proveniva dall’estero.


Non solo dall’estero ma anche da noi. Abbiamo avuto un rientro economico più alto dalla fiera di Faenza piuttosto che dalla nostra campionaria, quando i nostri alberghi non erano pieni?


L’incremento è stato dell’8 per cento rispetto al 2016.


La regione da cui sono arrivati pià visitatori è la Lombardia.


Oltre alla ricaduta economica la Fiesa specialistica di Faenza porta un indotto di valore immateriale e culturale che costruisce un’immagine positiva della città”.


Cero Faenza ha una sua specificità storicamente spendibile, la ceramica.


Ma anche la Romagna Estense, da cent’anni, dall’Eroe della prima Guerra Mondiale, Francesca Baracca, pioniere dei prima passi del volo.


Arrigo Antonellini   

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