Che il barometro politico in casa Pd volga al peggio è sotto gli occhi di tutti
di Roberto Drei
Ma a noi non interessa entrare nel merito di quel dibattito.
A noi preme, invece, interpretando la voce dei cittadini che hanno sostenuto il movimento civico per la Buona Politica in questi primi quattro anni e mezzo di governo di Lugo da parte della Giunta Pd del sindaco Davide Ranalli, evidenziare le scelte amministrative da noi non condivise e sulle quali abbiamo argomentato, sempre, il nostro dissenso.
Le ragioni del nostro dissenso su molti provvedimenti amministrativi proposti dalla Giunta del sindaco Ranalli (non si è mai votato contro per il solo fatto di essere opposizione), sono rimaste in molti casi, senza risposta, senza spiegazioni credibili da parte degli amministratori del Pd.
Le sole risposte ricevute sono state dettate da arroganza e supponenza, sulla base di una sterile autoreferenzialità, diventata nel tempo, come i lughesi hanno potuto constatare, un inequivocabile segnale di debolezza.
Le argomentazioni, da parte degli amministratori Pd, hanno spaziato oscillando fra l’insofferenza di chi, avendo la maggioranza, ritiene di potere fare ciò che vuole a prescindere da ogni confronto con la minoranza consiliare e l’accusa di strumentalizzazione indirizzata in mancanza di argomentazioni concrete e di merito, all’Associazione ed al gruppo consiliare “per la Buona Politica”, considerato colpevole di non condividere le scelte fatte dalla maggioranza Pd che amministra la nostra città.
D’altra parte, ancora oggi, ma questo è un vecchio e noto limite storico della sinistra, chi non è d’accordo con le loro politiche, è persona che “non capisce e che sbaglia”; un avversario da contrastare con ogni mezzo.
Tutto ciò, tuttavia, non è bastato a rasserenare gli animi in casa Pd ed a fornire certezze di vittoria per le elezioni comunali che si svolgeranno nella primavera 2019.
Lugo, nel 2019, è un comune contendibile dove l’attuale maggioranza Pd può essere battuta.
Né pare siano sufficienti i fiumi di denaro pubblico, cioè nostro, che a livello lughese continuano ad essere spesi in iniziative assai costose che non incontrano il favore di tanti lughesi, su tutte la contestata, e non solo dalla Buona Politica, terza edizione di Purtimiro.
Così, come la storia insegna, si cerca di correre ai ripari, mettendo in campo tutto ciò che può servire alla bisogna, compreso il contributo che può essere offerto da vecchi fedelissimi rispolverati per l’occasione, ai quali è stato dato il compito di intervenire, a gamba tesa, nel dibattito politico locale.
Ex amministratori, ex sindacalisti e giovani turchi, tutti chiamati in difesa della roccaforte che vacilla, in seguito ai non raccolti inviti al cambiamento che la società civile rivolge alla classe dirigente locale.
Certo non si tratta della Vecchia Guardia imperiale di Napoleone Bonaparte, formata dai veterani più valorosi dell’esercito francese, ma in guerra si va con quello che passa il convento.
Se poi i riservisti non conoscono gli aspetti né la storia dei temi sui quali intervengono, come già in tante occasioni abbiamo riscontrato, o se dopo i primi post che vengono loro confutati dai lettori in rete abbandonano il dibattito, non è tutto sommato rilevante, l’importante, come si dice nel ferrarese, è “fare della mulinazza”; farsi sentire, fare sapere che si esiste ancora, a prescindere da ciò che si scrive e si dice.
Questi agit- prop di antica memoria, questi vecchi e nuovi riservisti, scesi in campo per la difesa della acciaccata casa madre, non sono però i ragazzi del 99, né vi assomigliano neppure lontanamente, ma forse i lughesi se ne sono già resi conto da tempo.
Roberto Drei