La poesia del martedì

Da Lucia Baldini



Oggi vi proponiamo, per la rubrica dedicata alla poesia, una lirica di Giacinto Ricci Signorini, segnalata da uno storico locale, il prof. Gian Paolo Ricci Maccarini, che studiando la storia del doppio cognome (Ricci Bitti, Ricci Lucchi, Ricci Petitoni ecc…) si è imbattuto nella raccolta Paesaggi Romagnoli in versi, edizioni digitali del CISVA, 2010, a cura di Silvia Margiotta.
Il poeta è alla stazione di Massa Lombarda e vede treni e camion partire col loro carico prezioso ( “salubre bevanda che dà sollievo agli uomini generando l’oblio dei loro affanni”) e lui, allievo del Carducci, riflette su questo quadro autunnale.




Alla stazione di Massa Lombarda

Salve, oh trebbian dorato; che pendi dai verdi festoni,
sui nostri campi, ai soli placidi del settembre;
va nei tedeschi tini, diventa nei calici buoni
vino del Ren che scaldi le signorili membre.
Dona i pensier virili, ralluma le fioche speranze;
scema i rancori abbietti, spegni le noie ignave;
brilla in fastose mense, sorridi a volubili danze;
versa nel sangue acceso la gagliardia soave.
Dentro mentiti vetri sarai pure il vin di Romagna;
sotto le gran leggende, che cupidigia inostra,
t’ammireremo: oh salve, trebbian della pingue campagna,
oh salvatore, scaccia questa miseria nostra.

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