Il fallimento di Purtimiro

Perchè 20 spettacoli?
17 giorni ininterrotti

Forse non c’entrerà nulla ma, guarda caso, dopo aver presentato in data 9 ottobre 2018 un accesso agli atti per ottenere copia del bilancio consuntivo 2017 della Fondazione Teatro Rossini, lo stesso, è stato pubblicato sul sito della Fondazione.

Ennesima dimostrazione che a Lugo i consiglieri comunali devono, sempre più spesso, appellarsi e ricordare a chi ci amministra, le norme di legge che stabiliscono i diritti e le prerogative loro assegnate dalla legge, se vogliono entrare in possesso dei documenti necessari all’espletamento del proprio mandato.

L’esame dei dati dei consuntivi di bilancio 2015/2017 della Fondazione, ci consente di effettuare alcune considerazioni sulle prime due edizioni di Purtimiro.

Le rappresentazioni della prima edizione, come si ricorderà, hanno coinvolto due esercizi perché sono state effettuate a fine 2015 e continuate all’inizio del 2016, mentre la seconda edizione si è svolta nel corso del 2017.

Per la terza edizione, quella del 2018, attualmente in corso, si dovranno attendere i dati di consuntivo che saranno disponibili nel 2019.

La Fondazione Teatro Rossini (società di diritto privato, controllata al 100% dal Comune di Lugo), è lo strumento a cui è stata demandata la gestione dell’offerta culturale del Comune.

Dotata di un proprio bilancio, la Fondazione al fine di chiudere in pareggio il bilancio e di coprire il disavanzo derivante dalla gestione dell’offerta culturale del Comune, riceve contributi dai soci che ne fanno parte, dal Comune di Lugo, dalla regione Emilia-Romagna e da altri Enti.

Il maggior contribuente al Fondo di gestione della Fondazione, è il Comune di Lugo che nel triennio 2015/2017 ha versato al fondo di gestione della Fondazione, la bellezza di 1.645.000 euro, utilizzati per ripianare il disavanzo prodotto dallo svolgimento delle varie tipologie di attività (prosa, concertistica, Purtimiro, danza, ecc.) in cui si è articolata l’offerta culturale del Comune.

Un contributo, a carico dei lughesi, quasi triplicato in quanto passato dai 249.000 euro erogati nel 2014 (ultimo esercizio senza Purtimiro), ai 724.000 euro del 2017.

Se si passa ad analizzare i costi inerenti le varie tipologie di attività artistiche effettuate nel biennio 2016/2017, si può osservare che sul totale dei costi di tutte le attività, pari a 1.169.000 euro, Purtimiro con costi per 785.000 euro, copre il 67% dei costi complessivi.

Se osserviamo invece la voce dei ricavi inerenti le varie tipologie della offerta culturale messa in campo nel biennio 2016/2017 e considerando solo i ricavi relativi al pubblico pagante (biglietteria), troviamo che sul totale dei ricavi, pari a 133.000 euro, quelli di Purtimiro incidono solo per il 42%.

E’ evidente che la diversa incidenza registrata dalle poste economiche di Purtimiro e riferite al totale dei costi ed al totale dei ricavi, ci dice che il festival della musica barocca è stato innegabilmente bocciato dai lughesi.

Lo stato dei conti e la modesta affluenza di pubblico in occasione delle rappresentazioni di Purtimiro, alla quale si è tentato di supplire distribuendo inviti gratuiti a destra e a manca, ci confermano che l’esperimento Purtimiro è fallito e da abbandonare. 


Roberto Drei
Consigliere per la Buona Politica

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