Gran finale con l’Ester Stradella

 Purtimiro


Ultimo capitolo domani, domenica 14 ottobre 2018, per Purtimiro 2018, alias le Feste Musicali intorno al’Opera Barocca.



Il festival di musica barocca ideato e diretto musicalmente da Rinaldo Alessandrini col suo gruppo Concerto Italiano in residenza, presenta infatti gli ultimi due concerti, numero 17 e 18: alle ore 18 nell’Oratorio Sant’Onofrio arricchito dai pregiati olii del pittore bavarese Ignazio Stern raffiguranti la vita di Sant’Onofrio (largo Calderoni 3), concerto dal titolo “A DUE ARPE”, sottotitolo “In viaggio fra mille corde”, cioè l’esibizione delle due arpiste Mara Galassi e Flora Papadopoulos (rispettivamente maestra e allieva), due straordinarie musiciste “escursioniste” dei repertori più vari, per l’occasione impegnate a suonare brani originali o trascritti per arpe antiche del Sei-Settecento, arpe doppie di provenienza italiana a tre ordini di corde, arpe gallesi (Welsh Triple Harps) e le leggendarie Davidsharfen a soli due ordini, munite di arpioni per produrre un suono nasale simile agli strumenti indiani e diffuse oltralpe. Quelle effigiate nei libri di preghiera, cioè, dove vengono sempre poste nelle mani del re biblico Davide. Trascritte o riscritte Galassi e Papadoupolos suoneranno musiche di Anonimo, Corelli, Händel, Bach.

Alle 20.30 al Teatro Rossini ultimo evento del festival e momento clou dell’intera manifestazione: la ripresa da parte di Rinaldo Alessandrini e del suo Concerto Italiano di un titolo barocco rarissimo qual è ESTER, LIBERATRICE DEL POPOLO EBREO, oratorio in due parti di Alessandro Stradella su libretto di Lelio Orsini.

La leggendaria biografia di Alessandro Stradella, geniale autore di opere, cantate, musica strumentale e liturgica di scuola romana si è arricchita di recente di un nuovo “giallo” musicale, cioè la scoperta da parte del giovane musicologo Davide Mingozzi del fatto che Stradella nacque nato a Bologna il 3 luglio 1643 dove vi fu battezzato il 1° agosto (ritrovati i documenti) e non a Nepi, in provincia di Viterbo, come sempre sostenuto da fior di musicologi.

Leggendaria biografia la sua, che ne ha forse offuscato il valore musicale: il neo ‘bolognese’ Stradella condusse infatti una vita licenziosa che lo costrinse a fuggire da mariti gelosi, fino ad essere ammazzato a Genova per mano di due sicari a soli 39 anni nel 1682. Eccelse nella forma dell’oratorio, genere nato a inizio del Seicento e fiorito nella seconda metà del secolo, ribattezzato “melodramma senza scene e azioni”, spesso così ricco di significati politici, sociali e perfino erotici accanto a quelli di tipo religioso e morale.

Nell’oratorio per cinque voci e basso continuo Ester, liberatrice del popolo ebreo su libretto di Lelio Orsini, Stradella affronta da par suo un libro del Vecchio Testamento, quello in cui Mardocheo, un ebreo di Babilonia, rifiuta di inchinarsi davanti al ministro Aman e per questo viene condannato a morte con tutti gli ebrei. Mardocheo invia quindi sua nipote Ester, sposa del re Assuero (che ignora che lei sia ebrea) a implorare pietà. Rischiando la sua vita Ester riesce a convincere il re che Aman sta tramando un complotto ai suoi danni, e quest’ultimo viene messo a morte con tutta la famiglia.

A Lugo interpreti di questo stupendo oratorio stradelliano saranno dieci cantanti specialisti di prassi barocca: Marina Bartoli Compostella, Mauro Borgioni, Valerio Contaldo, Andrés Montilla Acurero, Monica Piccinini, Alessandro Ravasio, Marco Scavazza, Sonia Tedla, Salvo Vitale e Barbara Zanichelli. Rinaldo Alessandrini suona il cembalo e l’organo e dirige l’ensemble strumentale Concerto Italiano, gruppo “in residenza” al festival Purtimiro.

I biglietti vanno da 9 a 32 euro e sono in prevendita sul sito www.vivaticket.it o presso il botteghino del teatro, tel 0545 38542, info@teatrorossini.it.

Per l’ufficio stampa    Alberto Spano 
alberto112@fastwebnet.it





Solitamente sono i media, la stampa, che portano pubblico…..
Come si può pretendere che un quotidiano si trasformi nel sito di un’iniziativa, ogni giorno, per quindici giorni, dia spazio allo spettacolo di una rassegna?


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