Lettera di un soldato
Fredda è la notte dentro la trincea.
Notte amica senza luna.
Infinite stelle brillano,
una sferzante bora le rende
scintillanti e vive.
Luci dorate e tremule
che attirano i miei occhi,
in questo momento spero
che anche tu le veda.
Parla con loro
e parlerai con me.
Compiacenti e vanitose attrici
di uno spettacolo
dalle infinite repliche
le stelle ci ringraziano,
omaggiandoci della loro bellezza
e di attimi di speranza.
Nella mia estasi sembrano scintille
scappate dal legno attizzato da noi
nelle sere d’inverno passate a fantasticare
davanti al nostro camino.
Ti prego, vita mia,
tieni sempre acceso quel fuoco,
fai uscire tante scintille, parla con loro,
verranno da me portandomi i tuoi sogni
che farò miei, che sono sempre stati miei.
Là, poco lontano altri occhi
dentro una nemica trincea,
vedono e anche loro sognano.
I solchi dividono gli uomini, non i sogni.
Ivan Rastelli