
Nell’ambito del progetto “Bassa Romandiola”, il Dipartimento di Storia Culture e Civiltà dell’Università di Bologna e il Centro di studi sulla Romandiola nordoccidentale presentano i risultati della recente indagine archeologica nel territorio comunale cotignolese e coinvolgono la cittadinanza con diverse attività ed eventi.

Domani, giovedì 29 novembre, alle 20.30 nella sala archeologica di Palazzo Sforza (corso Sforza, 21), è in programma La voce dei reperti, laboratorio archeologico per adulti. Venerdì 30 alle 17 alla Scuola arti e mestieri (via Cairoli 6) il laboratorio archeologico è invece destinato ai bambini dai 6 ai 12 anni (20 posti disponibili). Entrambi i laboratori sono gratuiti con prenotazione obbligatoria (urp@comune.cotignola.ra.it, telefono 0545 908871).
Sempre Venerdì 30 alle 21 al Teatro Binario (viale Vassura 20) si terrà la conferenza “Cotignola medievale. Archeologia e storia di un comune bassoromagnolo”. Interverranno Leardo Mascanzoni, docente dell’Università di Bologna, con “Appunti storico-archeologici sulla Romagna estense dal Bonoli a oggi”, e Marco Cavalazzi dell’Università di Bologna con “Archeologia dei paesaggi a Cotignola. I risultati della ricognizione di superficie, anno 2018”. L’ingresso libero e gratuito.
Nei giorni scorsi sono state svolte inoltre attività didattiche con le scuole primarie di Barbiano e Cotignola, con lo scopo di coinvolgere anche i più piccoli nella divulgazione di quanto è stato fatto.
Hanno contributo alla realizzazione del progetto Cna, Confesercenti, Confartigianato, Confcommercio, Gemos e i partner associativi centro sociale Il Cotogno, Oasi Perfetta Letizia. Hanno inoltre collaborato la Scuola arti e mestieri, il Comitato per i beni culturali di Lugo, l’associazione Storia e memoria della Bassa Romagna. Le iniziative sono organizzate con il patrocinio del Comune di Cotignola.
Il progetto Bassa Romandiola è partito nel 2009 con lo scopo di ampliare le conoscenze sul patrimonio storico-archeologico della bassa pianura ravennate; è coordinato dagli archeologi del dipartimento di Storia, Culture, Civiltà dell’Università di Bologna, sotto la direzione del prof. Andrea Augenti. Nel corso di questi anni ha portato alla scoperta di nuovi siti archeologici, prima del tutto sconosciuti, con un aumento del numero di siti noti pari al 700% circa.
Nel corso del 2018 due sono stati i principali progetti portati a termine: la ricognizione di superficie del territorio comunale di Cotignola e la seconda campagna di scavo archeologico del castello di Zagonara.
La ricognizione archeologica prevede l’ispezione dei terreni agricoli di un determinato comprensorio, con lo scopo di individuare i siti archeologici. Sono in particolare i mezzi agricoli, che intaccano le stratificazioni archeologiche sepolte e portano in superficie i reperti. Fin dal 2009, il dipartimento di Storia Culture Civiltà, ha dato il via, in partnership con il Centro di Studi sulla Romandiola nordoccidentale, a una serie di campagne di indagine di superficie, che ha interessato i territori di Lugo (2009 e 2016), Conselice (2011), Fusignano (2012), Bagnacavallo (2012 e 2016).
La campagna di ricognizione di quest’anno ha previsto l’indagine del territorio comunale di Cotignola, con l’ispezione di circa 16 kmq di campagna sui 35 kmq totali del territorio comunale (quindi poco meno della metà del territorio). Tra la fine di settembre e la fine del mese di ottobre un’equipe di 13 archeologi, tra docenti, ricercatori, dottorandi e studenti, è stata ospitata della comunità di Cotignola, conducendo questa indagine con lo scopo di comprendere come si fosse modificato il territorio nel corso delle epoche passate.
In termini generali la campagna cotignolese ha permesso la raccolta di più di 600 reperti archeologici, ha implicato una media di 18 km al giorno percorsi da ogni archeologo, per un totale di più di 2500 km percorsi dall’intera equipe, e portato all’individuazione di 8 nuove concentrazione di materiali archeologici con una datazione incentrata sul pieno e basso medioevo (XI-XII – XV secolo). Tra queste spiccano due siti in particolare, quelli di due castelli, il castello di Budrio di Cotignola (XIII-XV secolo) e quello di Cunio (XI-XIV secolo). In entrambi i casi si tratta della prima volta che vengono identificate le tracce archeologiche certe dei due insediamenti fortificati medievali, che, grazie alla ricerca, sono stati posizionati, delimitati e datati con maggiore sicurezza. è stata realizzata anche una quarantina di carotaggi sparsi nel territorio cotignolese, con lo scopo di ricostruire l’evoluzione geomorfologica del territorio; questi hanno permesso anche di individuare piani di calpestio antichi sepolti (dall’Età del Bronzo in poi) e di ottenere campioni di terra, poi sottoposti ad analisi paleobotaniche, con lo scopo di ricostruire l’evoluzione ambientale nel corso delle epoche passate.
Si è trattato, quindi, di un primo step della ricerca archeologica, fondamentale per avere un quadro generale grazie a un approccio sistematico, e finalizzato a raccogliere dati sull’evoluzione del paesaggio storico cotignolese e a indirizzare ricerche future, in particolare modo di scavo archeologico, visto l’elevato potenziale informativo dei siti del territorio rurale cotignolese, primo tra tutti il castello di Cunio, oppure dei centri urbani, come Cotignola stessa o Barbiano.