di Roberto Cumali
Mi ricordo
si , mi ricordo
ricordo che sono stato un bambino curioso in un mondo di grandi e la luna mi sorrideva
ricordo una palestra con un ring e un orologio che solo quando era nel quarto di colore rosso i pugili si potevano fermare , ricordo quei sacchi appesi dall’alto che non riuscivo a spostare colpendo con tutta la mia forza , quei guanti pesanti che il loro odore di sudore ti passava solo strofinando molto col sapone di Marsiglia , ricordo mio padre guardarmi ridendo , dirmi di non dare pugni ma di saltare la corda , ricordo lo zio campione raccontare che il pugilato è uno sport serio ,che non si fa tanto per fare , che bisogna dedicare tutto se stesso , ricordo Nunzio , Bologna , Ciccio e Bicio .
ricordo un cortile con tanti camion parcheggiati , ricordo le piazze dei mercati , lo svegliarsi presto in estate per andare coi miei , l’atmosfera allegra quasi mai concorrenziale e quando a metà mattina gli uomini si ritrovavano a prendere il caffè che caffè non era mai , ma un trebbiano o un sangiovese da dividere scherzando , ricordo Sandokan , Ragazzini , San pulì , Zeno e sua moglie .
ricordo le scuole elementari che non mi piaceva andare , le suore che dicevano che pregare era libertà ma che io mi sentivo libero solo a casa mia , ricordo i bambini come me cantare canzoni brutte , le macchinine sparse sui marciapiedi , i minestroni acidi , le visoni cinematografiche di Marcellino pane e vino e quello su Don Bosco ,
ricordo Massimiliano , Paolo ,Ivan e la Stefi
ricordo le estati , la frutta da rubare nei campi , cieli stellati , angoli illuminati dalle lucciole che cercavamo di imbottigliare , persone all’esterno delle abitazioni a parlare , ricordo la grande quercia che mi pareva un monumento , ricordo i miei fratelli e i loro motorini , ricordo i loro amici e i loro discorsi sul fatto di avere o no la morosa , ricordo Bibo , Luca , Angelo , la Nadia e la Katia
ricordo di essere stato un bambino
i cocomeri , il cono blob , le caramelle col fischietto e quelle buste dolci che ti frizzavano la lingua
ricordo uno stereo in fondo la sala ,quei dischi e che ballavo e facevo finta di cantare e di essere un cantante famoso come i Bee Gees
ricordo mia madre sempre indaffarata tra cucina e lavatrici , sempre col sorriso e una buona parola per tutti , ricordo Gigetto , Ninazza e la Tina
ricordo che mai avrei voluto andarmene
ricordo Pogo, Maury, Massimo , Sonia , Comal e Carlo quando si fermava il circo , a quanto l’infanzia ci unì , alla voglia costante di stare insieme , così diversi , così uguali , i nostri sogni , le nostre ricerche , le nostre bici , i pomeriggi in fuga dai compiti e dai grandi
io mi ricordo le televisioni profonde e le antenne girevoli che giravano in tutto il vicinato attorno alla mezzanotte alla ricerca magari di uno spogliarello
ricordo quando m’innamorai di una bambina , ricordo che scoprii di essere timido e di non avere sempre qualcosa da dire così tornavo in palestra a colpire quel sacco che non si spostava
ricordo che c’era sempre un pallone e gente che aveva voglia di giocare , anche sull’erba alta o in mezzo alla strada ancora incontaminata dal traffico
ricordo via di giù , i suoi fossi , il piccolo cimitero , l’odore del pane del forno che accompagnava il vento a primavera
ricordo il mio tempo
che l’ha vita l’ho sempre cercata
che sono stato un bambino sereno , confuso , dolce e ribelle
ricordo la mia vita se son vivo
e anche perché la luna, lassù ,
continua a sorridermi
Roberto Cumali