Coronavirus: una vittima eccellente, l’applausometro

L’infotainment

di Angelo Ravaglia


Gli applausi deI pubblico sono lo strumento usato ed abusato in quasi tutte le trasmissioni tv di cosiddetto approfondimento. A cominciare da Agorà ( Rai3) per finire a Piazza pulita o Dimartedì (Rete7).


La moda della partecipazione del pubblico è stata introdotta per imitare il modello americano dell’infotainment, misto di informazione ed intrattenimento.

In realtà il pubblico, composto da comparse addossate le une alle altre, cosa oggi impossibile per ragioni di sicurezza, si limita ad applaudire al comando del regista come se assistesse ad uno spettacolo.

Una vera americanata, si sarebbe detto un tempo. Qualche anno fa un mio amico fu bocciato all’esame di giornalismo che stava sostenendo brillantemente poiché non seppe spiegare che cos’era l’infotainment.

Era l’inizio di una nuova era della tv.

Oggi, costretti alla sedentarietà dal morbo infame, ascoltare i soliti programmi senza applausi comandati, è francamente un sottile piacere ed un modo di ritrovare un servizio pubblico.

Duole dirlo, ma ci voleva il coronavirus…

A malo bonum, sentenziavano i Latini, ossia bisogna trarre il bene dal male,

Ad maiora.

Angelo Ravaglia

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