Coronavirus permettendo!?
Basta aspettare ma se ti siedi a valle con pazienza, le idee giuste scendono da monte.
Scusate lo sfogo personale ma un’attesa di più di mezzo secolo lo rende praticamente inevitabile.
Sessant’anni fa conobbi la linea ferroviaria faentina, mi ci sono anche sposato praticamente sul quel treno, lo usavo per andare “a morosa” a Crespino del Lamone.
“Questa linea va valorizzata, attraversa panorami incantevoli, unisce due mari, basta cambiare treno a Faenza. Si arriva a Firenze per Roma senza passarre dal nodo di Bologna, spendendo molto meno”, penso da sempre.
Ho presente le tante volte in cui la linea viene inserita nell’elenco dei rami secchi da sopprimere che mi arriva sulla mia scrivania in Provincia a Ravenna, le tante iniziatve a sua difesa coordinate dal Settore Territorio che dirigevo, sino al “famoso” convegno di Brisighella in sui si alzò un Generale in divisa per dire “La linea non si può chiudere per ragioni militari, è stato appena mandato un fax dal mio Ministro a quello dei Trasporti”.
Poi vent’anni anni fa finalmente il ripristino del tratto distrutto dai bombardamenti tra Borgo San Lorenzo e Firenze.
Ora da Ravenna a Firenze si va in sole due ore e mezzo, più o meno come con il cambio a Bologna, risparmiando però 30 euro per la sola andata.
Poi finalmente dieci anni fa la costituzione del Comitato “Amici della Faentina”, l’impegno diretto del comune di Brisighella dove ogni sabato ci si incontrava, insieme a tanti altri, con l’allora Sindaco Missiroli che il Comitato lo presiedeva.
Quindi le tante iniziative del Comitato, il convegno a Ravenna con Pattuelli nel giorno della consegna dell’olio alla tomba di Dante da parte del Comune di Firenze, i viaggi, compreso la foto con il Sindaco Renzi con in mano il depliant del Treno di Dante, una rassegna stampa di 130 articoli, gelosamente conservata, tutti con i titoli sul “Treno di Dante”.
Ma anche le prime polemiche, le minoranze di allora a dire che il Comune, il Sindaco non poteva farsi propaganda, prendendosi i titoli dei giornali, diventando un’agenzia viaggi.
Il passaggio del Comitato, allora, per ragioni politiche, ad un’associazione faentina in via di fallimento ma con dipendenti da pagare, il convegno in cui si arriva a dire: “Basta con questa storia del Treno di Dante visto che in effetti non c’è”.
C’era solo un cambio di pochi minuti a Faenza!
Sempre più convinto della validità del Progetto, nasce il Circolo La Ginestra di Crespino del Lamone che in pochi anni sul Treno di Dante, con la dozzina di iniziative promosse ogni anno, di persone sul treno ne ha portate, e continua a portarne, centinaia, aumentando le presenze e gli incassi della linea.
Ora il 20 maggio si parte con le corse dirette da Ravenna a Firenze!
Il Progetto dopo un viaggio infinito, ma stiamo parlando del turismo di moda ora, il turismo slow, è arrivato in stazione, a valle, a mare, sul nostro mare Adriatico, sulla rivera romagnola, la capitale europea del Turismo, da Ravenna si va a Rimini con tutte le stazione della costa, tra gli ombrelloni, partendo da una delle capitali del Turismo mondiale, Firenze per arrivare in Romagna, che di turismo nella sua riviera qualcosa sa.
E avanti con i treni diretti Rimini – Ravenna – Firenze, alla faccia degli euri per l’alta velocità!
Arrigo Antonellini