Quel ragazzo positivo dov’è stato in quei sette giorni?

Trasparenza il diritto di sapere

Il dovere di informare, di far sapere viene addirittura dalla Costituzione, che i giornalisti, insieme a tutte le altre norme di legge, conoscono bene.

Sul caso del giovane gambiano risultato positivo non si può non partire dai complimenti ancora una volta alla Polizia che ci ha tolta la “paura”.

I contagiati devono essere isolati, lui non lo era e non lo è stato per sette giorni prima del grande successo della Polizia.

Dov’è stato da quando è uscito dal nostro ospedale sino a quando è stato fermato alla stazione di Rimini?

Ce lo dirà? Per ora sembra che stia rimanendo in silenzio e se dirà, dirà il vero? Avrà qualche motivo per mentire?

Solo quando dirà, se lo farà, il tema sarà veramente chiuso.

Perchè ora non è dato vederlo, non viene rese nota la sua foto? La privacy non lo consente ma si è mosso per sette giorni (a Lugo?) potendo contagiare e se mi è stato vicino ho il diritto di fare controlli sul mio stato di salute.

Solo quando l’avremo visto ciascuno di noi potrà avere le necessarie certezze.

Potrebbe aver lasciato tracce di virus ovunque.

Non sembra sufficiente sentire ricordare dal Sindaco che se siamo stati bravi noi a rispettare le regole, a stare lontani da tutti non c’è pericolo, quasi che se fosse successo un disastro la colpa sarebbe nostra.

“Noli rappresentiamo le Istituzioni – dice Ranalli  – dobbiamo gestire queste fasi con serietà, rigore e non con atteggiamenti emotivi che possono produrre allarme e intralciare il lavoro delle Forze dell’Ordine”.

Far sapere che in giro c’è un ragazzo di 20 anni circa, non italiano che è positivo, per prestare attenzione è emotività? Se fosse stato possibile anche vederne la foto indicando che è positivo?

Già lui non lo sapeva anche se ne aveva il dubbio visto che era stato fatto un tampone  e do fronte a un sospetto non avrebbe dovuto uscire in giro mettendo così a rischio altre persone.

C’era comunque chi sapeva che era positivo, che era in giro ed ha taciuto.

E che fosse pericoloso per la collettività era ovvio: per gli agenti che l’hanno fermato scatterà un periodo di quarantena.

Quando si cerca un disperso non si mostra la foto; quando girava quel tizio che aveva ucciso, non andava detto, per stare attenti, dai sindaci del ferrarese?

Sui social ovviamente le lamentele in merito sono tante, rivendicando il diritto di essere informati.

Questa omertà, rivendicano le minoranze, andrà chiarita.

Intanto, ultim’ora, il ragazzo, è scappato anche dall’ospedale di Rimini, questa volta immaginiamo con l’aggravante di saperlo di essere positivo ma ancora per merito della Polizia è stato ritrovato poco dopo ancora in stazione a Rimini.

Arrigo Antonellini 

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