Le fasi due e tre degli ospedali

Per l’Ospedale di Lugo i numeri non giustificherebbero la scelta di dedicare l’intera struttura al covid

In queste settimane è cambiato tutto.

Si sono più che dimezzati gli accessi ai pronti soccorso, sono stati rinviati gli esami, le visite specialistiche, persino i cardiopatici non si presentano, si legge che gli infartuati arrivino in condizioni troppo gravi a fronte di infarti. 

Ne parla il prof Mauro Tarlazzi, direttore sanitario dell’Ospedale di Ravenna.

“Dobbiamo essere pronti quando anche per gli ospedali si tornerà alla normalità o quasi, per tutte le attività tenute in sospeso, recuperare le miglia di prestazioni non eseguite in questi mesi.

I tempi delle visite saranno ovviamente diluiti, escludere incroci tra i pazienti evitando le soste in sala di attesa. 

Per l’Ospedale di Lugo ritengo che i numeri attuali non giustificherebbero la scelta di dedicare l’intera struttura al covid””.

Si usa un solo padiglione, attualmente occupato per metà.

Arrigo Antonellini

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