Si deve riaprire perchè basta una sola regola

Gli altri hanno diritto al loro spazio

Trump si è rivolto addirittura a Dio per scegliere bene, ma in fondo non è poi così complicato.

Il Mostro viaggia, si trasferisce quando siamo vicini.

Stando tutti in casa, lontano dagli altri, lo abbiamo “quasi” sconfitto, sicuramente ridimensionato.

Quando siamo in due davanti ad una porta, un ascensore, passiamo tutti e due insieme scontrandoci, facendoci male?

Certo che no, nessuno lo fa, non ho mai visto due fare a gara per passare per primo spintonandosi per una semplice, normalissima regola di cortesia acquisita da tutti, si fa sempre un passo indietro, “prego dopo di lei”.

E’ tutto qui, basta questo, una normalissima regola di cortesia cui abituarsi subito.

Ora c’è un mostro terribile in giro, se ti prende può ucciderti, se prende chi è vicino a te può ucciderlo e questo non può lasciarci indifferenti.

Lui hai diritto al suo spazio vitale, di sicurezza, un metro, meglio due, io ho il dovere di lasciarglielo, dipende da me, devo stare a due metri da lui, niente di più di un semplice atto di cortesia, ovviamente con la mascherina.

Meglio ancora se qualcosa mi suona se non gli lascio abbastanza spazio, perchè io possa rimediare subito; una start app d Lugo realizza già il semplice, utilissimo, “attrezzo”. 

Poi i tutti tanti casi nei quali le distanze non dipendono da noi, i posti pubblici, i luoghi di lavoro, le scuole, i treni, gli auotobus, i locali pubblici, i bar, i cinema, i teatri, le spiagge…

Tutti gli spazi hanno un proprietario, spetta a loro garantire i due metri, in tutti  i luoghi che garantiscono i due metri si deve potere andare.

Mai come ora è tempo che ognuno si assuma le proprie responsabilità, la posta in gioco è troppo alta, sono anche tutti aiutati per legge da figure professionali, i medici del lavoro, i responsabili della sicurezza.

I proprietari delle aziende, i direttori scolastici, le ferrovie, le municipalizzate dei trasporti, i baristi, i proprietari di cinema e teatri, degli alberghi, dei ristoranti, i concessionari delle spiagge… 

Ci si dia subito una mossa a concordare lo sfasamento degli orari per i trasporti pubblici, dalle 7 alle 23, imponendone i tempi e punendo che non lo faccia (trasferendolo!), a partire da tutti i luoghi di lavoro e dalle scuole.

Arrigo Antonellini

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