Milioni di euro per gli operatori dei centri estivi
Entro maggio, forse già dal 18 partirà la fase 2 anche per l’infanzia.
Prima con mini centri per 4 o 5 ragazzi dove giocare ma anche aprendo qualcosa, oratori, cortili scolastici, centri famiglia.
Il primo giugno ripartiranno i CRE sempre in modalità ridotta del numero dei ragazzi, a settembre di nuovo a scuola, sapendo che si faranno i turni, mattino e pomeriggio.
Prende corpo quindi, finalmente il “Piano infanzia”, coordinato, non a caso, dal Ministro per la famiglia Elena Bonetti, più che da quella della Pubblica Istruzione che ha sempre parlato di spazi al chiuso, quasi ci fosse il rischio neve.
Prima un conclave con mezzo governo e pediatri dal Premier Conte, in tanti per prendere atto che altre quattro milioni di famiglie, con figli minori di 14 anni, tutte con entrambi i genitori che lavorano o ricominceranno a lavorare, non sapranno dove mettere i figli.
Prendendo atto finalmente del documento dei pediatri e neuropsichiatri infantili che mette in guardia sui rischi di danni psicofisici all’infanzia da una prolungata limitazione dei diritti dei bambini.
Poi un incontro con Comuni e Province e alla fine il piano ha preso finalmente corpo.
I Comuni pensano di usare il personale degli asili e quello delle cooperative.
Il pranzo sarà con pranzo al sacco, ovviamente all’aperto.
Per arruolare più operatori il Ministero per la famiglia mette sul campo 35 milioni, finalmente anche un’opportunità di nuovo lavoro e quindi reddito in circolazione di cui c’è assoluto bisogno, con il piacere che a metterlo in circolazione siano proprio i ragazzi.
Arrigo Antonellini