Santo subito

Padre Nicola Silvestri

Ognuno di noi ha le sue fedi, le sue credenze, i suoi santi!?

L’avevo conosciuto poco a Lugo, lui era a Brozzi, io la mia giovinezza l’ho fatta in Collegiata, soprattutto con Don Carlino.

Il primo “impatto” vero è stato a Sao Bernardo, nel mio primo viaggio del ’91, con tutta la mia famiglia.

I tre “santi”, don Leo, don Nicola, don Sante, già lì da circa dieci anni.

Le Messe a tavola al mattino, prima della colazione, l’imparare che il mondo è uno solo, che siamo tutti fratelli, che i poveri sono i primi, che all’estero si va in primo luogo con il rispetto dell’altro, della sua di cultura.

I miei altri tre viaggi, le sue venute a Lugo quando passavamo tempo insieme, lo scambio di mail per tenerci “aggiornati”.

Ma la scuola non era finita, il suo “non mi basta più”, a Sao Bernardo, “ho bisogno di dare di più al Povero” e la sua “dolorosa” partenza sul piano orizzontale, quello umano, per il Mato Grosso.

Don Nicola amava la politica, anche questo mi univa particolarmente a lui, ovviamente con lo sguardo su tutto il mondo, sul Brasile, sull’Italia, su Lugo.

Amava la lotta per diritti, certo aveva Che Guevara nel suo baraco, la liberazione dalla schiavità della povertà.

Amava la pittura, era un artista; amava il bello, era un architetto; amava la natura, era francescano, è un Santo.

Domani giovedì alle 10,30 il suo Funerale dalla camera mortuaria alla Collegiata.

Arrigo Antonellini 

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