Così Roberta Bravi capogruppo La buona Politica
In merito alla risposta fornita dal
Sindaco Ranalli non ci possiamo ritenere soddisfatti in quanto la
risposta, purtroppo, costituisce una NON-RISPOSTA.
Con rammarico dobbiamo constatare che lo
scritto che ci è pervenuto contiene risposte a domande che nessuno
ha posto, solitamente viene fatto per non rispondere nel merito delle
questioni sollevate ma vogliamo sperare non sia questo il caso.
Ricordiamo infatti che lo stesso Ranalli,
in merito ai fatti in argomento, ha pubblicamente dichiarato:
“Vogliono indebolire la mia figura, c’è anche un
pezzo del PD/qualcuno che “soffre” la mia
coerenza. Dietro a tutto questo c’è un suggeritore“. “Ora
servirà un percorso per recuperare questo strappo, ma non devo
essere il solo a volerlo. Non ho e non voglio nessuna
delega finché non ci saranno le condizioni per un riavvicinamento“.
Nonostante la bucolica rappresentazione
fornita dal Sindaco nella sua risposta – in cui dice che “Già
a all’inizio del mese di marzo 2020, con il primo caso di contagio
da Coronavirus in Provincia di Ravenna verificatosi a Lugo, è
ripresa un’attività di forte concertazione tra i sindaci della
Giunta dell’Unione, per fronteggiare gli effetti della pandemia”
– evidenziamo che, ancora oggi, ci risulta che il Sindaco di Lugo
(a differenza dei suoi colleghi) non eserciti alcuna delega formale.
Dobbiamo quindi pensare che la “forte concertazione tra i
sindaci della Giunta dell’Unione” a cui si riferisce il
Sindaco Ranalli sia esclusivamente tra gli altri 8 Sindaci? Il dubbio
viene.
Questa circostanza, per il peso che Lugo
ha all’interno dell’Unione, non può essere accettata e non deve
proseguire oltre, tanto più che lo stesso Ranalli, nella sua
risposta-non-risposta, riconosce il “ruolo cruciale del Comune
di Lugo” – aggiungiamo noi: per il territorio della Bassa
Romagna, certamente.
Dal punto di vista politico questi fatti
sono e restano molto gravi, dal momento che, dal giorno delle sue
dimissioni, si sono contate 11 assenze (senza contare la scarsissima
partecipazione anche ai Consigli della stessa Unione – e questo
anche durante la fase dell’emergenza sanitaria: quando, appunto, la
coesione e la concertazione tra i vari territori dell’Unione era
ancora più necessaria ed impellente – non soltanto tra i Sindaci
ma anche con le varie espressioni politiche in campo).
Tra le altre cose, la stessa risposta
pervenutaci fa sorgere dubbi su una possibile scarsa capacità di
lavorare in squadra da parte del Ranalli, laddove – leggiamo –
pare arrogarsi il merito di aver “trasformato l’Ospedale
Umberto I in Covid-Hospital, facendolo diventare polo sanitario
strategico e riferimento per l’ambito romagnolo durante
l’emergenza” in quanto – da come si legge – la Prefettura
e l’Azienda Sanitaria Locale avrebbero “accolto la
richiesta del territorio” per questa trasformazione.
Quindi dobbiamo dedurre che in tutta questa attività sulla
conversione dell’Ospedale di Lugo il Sindaco con delega alle
politiche sanitarie e referente per l’Unione, Luca Piovaccari, non
c’entri nulla? Il “merito” di ciò sarebbe
esclusivamente del Comune di Lugo e quindi del Sindaco Ranalli?
Dobbiamo pertanto evincere che la delega sanitaria sarà attribuita a
lui e tolta/rinunciata da Piovaccari? A tal proposito ricordiamo che
la scelta di individuare l’Ospedale di Lugo come uno dei due
Covid-Hospital della Romagna è stata dell’Assessore regionale
Donini, coadiuvato dal commissario ad acta Sergio Venturi.
Ricordiamo anche che lo stesso Sindaco Ranalli aveva rilasciato
dichiarazioni pubbliche sostenendo egli stesso la necessità di
mantenere l’Ospedale Umberto I° funzionale come prima
dell’emergenza. Quindi, delle due l’una: o ha chiesto lui che
l’Ospedale di Lugo si trasformasse in Covid-Hospital, con tutti i
trasferimenti del caso, oppure è colui che, a tutela degli interessi
dei cittadini lughesi e dell’intero bacino di utenza dell’ospedale,
ha accettato la scelta provenuta dalla Regione ma alla condizione che
poi l’ospedale tornasse operativo come prima.
In merito all’ultima dichiarazione
presente in risposta, sempre non richiesta, con cui dichiarerebbe che
“il Comune di Lugo vede ancora il ruolo di protagonista, che da
riferimento territoriale qual è, si è fatto carico di
esplorare le strade di possibile sostegno alle imprese e ai
cittadini…”, cosa dovremmo quindi evincere? Che Lugo sia un
grande punto di riferimento nel cuore della Bassa Romagna lo sappiamo
molto bene tutti, è esattamente quanto affermato nella nostra
interpellanza, in cui si dà ampia importanza al ruolo del nostro
Comune – come abbiamo già detto: “Il comune di Lugo ospita
diversi uffici dell’Unione e non può certamente esimersi dal
partecipare alle politiche che la Giunta dell’Unione è chiamata a
definire, ad approntare e ad eseguire nell’interesse dei suoi oltre
103.000 abitanti.” – e dove si ribadisce che nessun cittadino
lughese merita di essere escluso dalle politiche dell’Unione, la
quale detiene praticamente tutte le funzioni fondamentali dell’Ente
Locale. Quindi il Sindaco cosa ci voleva dire con questo inciso? Sono
in arrivo deleghe al Sindaco di Lugo?
Infine, laddove scrive che “il breve
momento politico a cui fa riferimento l’interpellanza lo si può
ben considerare ampiamente superato e concluso…”, mi perdoni,
non abbiamo certamente voglia di fare polemica ma l’interpellanza è
stata depositata il 13 febbraio, la Sua risposta è del 29 maggio:
risponde dopo 3 mesi e mezzo e dice che il “periodo a cui si fa
riferimento è ampiamente concluso”? Per fortuna! Resta però
il fatto che, ad oggi, non ci risultano deleghe in Suo possesso.
In applicazione del
principio – fondamentale per l’azione amministrativa – del buon
andamento dell’Amministrazione Pubblica, l’Unione dei Comuni è
ente ad esso funzionale, in quanto strumento idoneo a garantire una
gestione più efficace, efficiente ed economica del bene
pubblico, rientrando esso «tra i poteri che la Costituzione
riserva allo Stato in punto di coordinamento della finanza pubblica»
Ciò che avevamo chiesto e di cui invece
non leggiamo risposta è una rassicurazione circa la Sua presenza
alle riunioni di Giunta e Consiglio dell’Unione, indipendentemente
dalle modalità in cui si svolgono (in videoconferenza o in presenza
fisica). É questo che avremmo voluto sentire e leggere: sono in
arrivo deleghe, sì o no?
In merito, invece, alle dichiarazioni su
ipotetici complotti a suo discapito all’interno del Suo partito:
molto onestamente, se da parte del Sindaco di Lugo c’è qualche
risentimento all’interno del suo partito politico, lo invitiamo a
metterlo da parte e ad accettare di lavorare insieme agli altri
Sindaci della Bassa Romagna, in squadra, senza rivalità e
personalismi, accettando anche che a guidare la squadra dell’Unione
sia qualcuno che ha spiccate capacità di team leading, come
la Presidente Proni.
Quando ci si mette al servizio della
comunità, l’interesse collettivo viene prima dell’interesse
personale e se non c’è sinergia tra Sindaci appartenenti ad uno
stesso partito come possiamo sperare vi siano sinergie con le altre
formazioni politiche?
Grazie.
Il capogruppo consiliare Per la Buona Politica Roberta BRAVI