Il restauro del sipario del Teatro Goldoni di Bagnacavallo

 Grazie a un service del locale
Lions Club

Per
fare il punto sui restauri si è
tenuto presso il teatro un incontro cui hanno partecipato il
responsabile delle opere, Michele Pagani di Etra, assieme alla
presidente del Lions Club Bagnacavallo Michela Michelini, ai past
president Renata Manzoni e Pierluigi Ravagli e a Ruggero Sintoni,
condirettore di Accademia Perduta/Romagna Teatri. Era presente il
sindaco di Bagnacavallo.



Risalente
a poco prima della metà dell’Ottocento, il sipario del Teatro
Goldoni, che raffigura la visita del senatore bolognese Camillo
Gozzadini a Bartolomeo Ramenghi, celebre pittore bagnacavallese del
Cinquecento, fu dipinto da Antonio Muzzi (Bologna 1815-1894).
«Esponente della pittura accademica – scrive Mara Tamburini nella
pubblicazione della collana
Bagnacavallo
da scoprire
dedicata
al Teatro Goldoni (Città Nostra 1998) – Muzzi era uno degli
artisti più ammirati e in voga del tempo, famoso per i ritratti di
esponenti dell’alta società e noto a tutti come eccellente
“pittore di storia”.»

La
scena del sipario è ambientata nel cortile di Palazzo Boncompagni a
Bologna, città nella quale il Ramenghi si trasferì e operò a
lungo.

Il
sipario è stato realizzato con strisce di tela di canapa/iuta,
tessuta a telaio e cucita verticalmente.

L’intervento
di restauro prevede l’asportazione dei depositi superficiali, il
consolidamento generalizzato del sipario, la rimozione di materiali
di restauro applicati sulla tela, l’applicazione di inserti di tela
per ricostruire l’unità strutturale del supporto e il
miglioramento della stabilità della tela dipinta.

I
lavori vengono eseguiti da Michele Pagani e Maria Lucia Rocchi di
Etra, società di conservazione e restauro di beni culturali e
storico-artistici con sede a Lugo.

«Il
teatro comunale di Bagnacavallo dopo quasi due secoli dalla sua
fondazione conserva integralmente il suo apparato decorativo interno
– spiega Pagani –. Ancora oggi le lucide pareti in scagliola
accolgono una ricca e articolata decorazione realizzata con la
tecnica pittorica più rappresentativa delle arti del XIX secolo: la
pittura a tempera, cosiddetta pittura a secco. Questa tecnica, già
largamente utilizzata a partire dal XVIII secolo, è impiegata non
soltanto per decorare le superfici dell’architettura, ma anche per
la realizzazione di scenografie e sipari volti a creare effetti
architettonici illusionistici e tridimensionali come nel caso
specifico del raro sipario del teatro di Bagnacavallo, ancora oggi
movimentato per aprire e chiudere la scena.

Questi
manufatti venivano realizzati direttamente sulla tela di iuta e
canapa senza nessun tipo di preparazione, come invece di solito
avveniva per i dipinti a olio su tela e volevano essere allestimenti
momentanei e sostituibili.

Sono
rari – puntualizza Pagani – gli esempi di pittura a secco su tela
conservatisi fino a oggi. In Romagna, oltre al sipario di
Bagnacavallo, si conservano gli allestimenti scenografici su tela di
Villa Paolucci de Calboli a Selbagnone di Forlimpopoli, il sipario,
seppur più recente, del distrutto teatro di Fusignano e poco altro
ancora.

L’intervento
di restauro vuole essere prevalentemente un’operazione conservativa
volta a mantenere e stabilizzare la fragile pellicola pittorica e il
supporto in tessuto in parte usurati e indeboliti dall’utilizzo e
dal naturale invecchiamento provocato dal fluire del tempo.»

Il
costo delle opere, di 12mila euro, è sostenuto dal Lions Club di
Bagnacavallo grazie a un service, ricorda la presidente Michela
Michelini, «che ha visto il nostro club impegnato per due anni
sociali (2018-2019, presidente Massimo Morandi e 2019-2020,
presidente Renata Manzoni) nell’ambito di un impegno ormai
consolidato negli anni e mirato al recupero dei beni artistici e
culturali del nostro comune. Dopo l’installazione dei cinque
medaglioni originari sulla facciata del Teatro Goldoni, il restauro
della collezione di violini collocati all’ingresso del Ridotto
recentemente inaugurato, il restauro del sipario storico – conclude
la presidente – rappresenta ora un altro importantissimo tassello
volto alla conservazione e valorizzazione dello splendido teatro di
Bagnacavallo.»

La
conclusione dei lavori è prevista prima della Festa di San Michele,
in programma dal 25 al 29 settembre.

Ultime Notizie

Rubriche