Riceviamo e pubblichiamo
Il 20/21 settembre si svolgerà il referendum sul taglio dei parlamentari.
ll referendum
chiederà al popolo italiano di ‘tagliare’ la rappresentanza dei
parlamentari portandola dagli attuali 945 (630 deputati e 315 senatori) a
600 (400 deputati e 200 senatori), mentre resterebbero in vigore i 5
senatori a vita.
Noi vi chiediamo di
andare a votare e votare NO. (Attenzione non esiste il quorum,
l’astensione non ha alcun significato e favorisce la conferma della
legge) per queste importanti ragioni:
1. Il taglio non ha
senso fuori da un contesto di riforme (nuova legge elettorale,
differenziazione delle funzioni di Camera e Senato, modifica dei
Regolamenti parlamentari, Riforma dell’assetto regionale, ecc) che lo
renda funzionale sia in termini di efficienza che di rappresentanza.
2. Con il taglio
non si risparmieranno 500 milioni di euro a legislatura ,come si dice,
ma 57 milioni l’anno che per 5 anni fanno 285 milioni, lo 0,007% della
spesa pubblica italiana. Si pensa di risolvere per questa via il
problema del debito pubblico? Se è per questo basterebbe sopprimere un
paio di enti inutili tra le migliaia di società partecipate a livello
locale per risparmiare la stessa cifra.
3. Il contenuto di
molte normative prodotte dal Parlamento negli ultimi anni e le cronache
della politica segnalano che i problemi che si pensa di risolvere con il
taglio sono più da ascrivere alla più bassa qualità piuttosto che
all’eccessivo numero di degli eletti. Dunque diventa più urgente una
legge sui partiti per assicurare una migliore selezione dei candidati da
mettere in lista secondo regole che ne garantiscano, rappresentatività,
rettitudine, competenza, orientamento al bene comune, autorevolezza,
responsabilità istituzionale.
4. Il taglio riduce
la rappresentanza nel senso che si allargheranno a dismisura i collegi
elettorali e, giocoforza, ci saranno piccole regioni in cui molti
partiti non saranno rappresentati, si ridurrà il pluralismo e, a causa
dei territori più vasti, aumenteranno i costi delle campagne elettorali e
soltanto chi potrà sostenerli sarà più facilmente eletto.
5. Per un Senato
composto da 200 componenti e che continuerà a svolgere le stesse
funzioni di prima, sarà molto più difficile reggere il confronto con la
Camera. Si allungheranno i tempi e diventerà più tortuoso l’iter
parlamentare dei testi di legge. Aumenterà inevitabilmente l’iniziativa
del Governo con decreti di varia natura e il ruolo del Parlamento sarà
ulteriormente mortificato. Senza contare che su platee così ridotte di
parlamentari crescerà il peso delle lobby di interessi privati e di
categorie particolari, che potranno condizionare il contenuto della
legislazione utilizzando l’accresciuto potere di interdizione di ogni
singolo parlamentare.
Una legge
indigeribile e del tutto inutile, la cui volontà si deve soltanto al
populismo e all’antiparlamentarismo dei 5Stelle e della destra
sovranista. Lo stesso Pd aveva votato contro per ben tre volte, salvo
poi approvare il testo nella votazione definitiva nell’ambito di un
accordo di Governo con il M5S che prevedeva un più vasto insieme di
riforme e di garanzie rimasto lettera morta.
L’annunciato taglio
dei parlamentari, raccontato all’opinione pubblica come un “taglio
delle poltrone”, si inserisce perfettamente in tale contesto.
Stiamo parlando,
infatti, di un provvedimento non urgente e su cui permangono molti dubbi
di natura giuridica e politica, che meriterebbero maggiore
considerazione e non una riduzione in slogan semplicistici.
Una
razionalizzazione nei rapporti tra i vari poteri dello Stato non può
essere affrontata con la secca riduzione della rappresentanza
parlamentare. Senza adeguate garanzie ciò può comportare il rischio di
una riduzione degli spazi di democrazia. Infatti, con la giustificazione
del risparmio di risorse pubbliche , si potrebbe procedere
successivamente alla riduzione di tutte le assemblee a tutti i livelli,
dai Comuni alle Assemblee regionali.
Mantenere viva la nostra Costituzione è nella responsabilità di tutti noi.
La riduzione del dialogo, la demagogia, le tentazioni plebiscitarie hanno sempre favorito i regimi autoritari.
C’è un disegno
antiparlamentare che può diventare pericoloso e come sottolinea P.
Bartolomeo Sorge : “Tagliare i parlamentari, senza riforma elettorale,
vuol dire mutilare la nostra bella Costituzione.”
Noi vi chiediamo di votare NO.
Mimmo
Lucà, Aldo Preda, Rosy Bindi, Franco Chiusoli, Paolo Corsini, Silvia
Costa, Gero Grassi ,Donata Lenzi , Marcella Lucidi, Edo Patriarca, Beppe
Matulli, Vidmer Mercatali, Pia Valetto, Francesco Maria Agnoli,
Tarcisio Barbo, Ivana Borsotto, Gianni Bottalico, Cecilia Brighi,
Massimo Campedelli , Antonello Caria, Valentino Castellani, Carlo
Casula, Franco Codega, Michele Consiglio, Lauredana Ercolani, Maria
Caterina Federici, Anna Maria Fiengo, Emilio Gabaglio, Dino Gasparri,
Gianni Gennari , Franco Marras, Gian Luigi Melandri, Livia Molducci,
Daniele Morelli, Enzo Morgagni, Franco Passuello, Gianni Pensabene,
Gianna Pentenero , Michele Petraroia, Mario Pretolani, Gianmario
Proietti, Maria Quattrocchi, Vittorio Sammarco, Vitaliano Tidoni, Soana
Tortora, Corrado Truffelli, Maurizio Vannini, Pietro Vanicelli, Carlo
Zaccagnini.