I dottori Andrea De Vito e Massimo Innamorato
A seguito di
apposite procedure concorsuali i dottoriAndrea De
VitoeMassimo
Innamoratosono stati nominati, rispettivamente,
direttori delle unità operative di “Otorinolaringoiatria”
(Orl) e di “Terapia antalgica” del presidio ospedaliero di
Ravenna.
I due professionisti sono stati presentati alla presenza del direttore generale dell’Ausl
Romagna Tiziano Carradori, del direttore sanitario Mattia
Altini e del direttore medico del presidio Paolo Tarlazzi
che li ha definiti “due cavalli
di razza”.
Il dottor De
Vito era dirigente medico presso l’Ospedale “Morgagni –
Pierantoni” di Forlì, ma aveva già svolto attività
chirurgica anche presso l’Ospedale “Santa Maria delle
Croci” di Ravenna. Laureatosi nel 1997 col massimo dei
voti all’Università di Pisa, presso il medesimo ateneo si
è specializzato in Orl sempre col punteggio massimo. Ha
inoltre conseguito il dottorato di ricerca in “Medicina
del sonno” presso l’università di Bologna e il Master in
“Oncologia cervico facciale” all’Ieo di Milano. Diverse le
esperienze all’estero, tra cui presso l’Hopital Laennec di
Parigi, la Stanford University di Palo Alto (Stati Uniti)
e il Queen Alexandra Hospital nel Regno Unito.
In carriera ha
ricoperto vari ruoli di responsabilità in ambito
diagnostico-terapeutico, ambulatoriale e soprattutto
chirurgico. Ha effettuato oltre 6.300 procedure
chirurgiche come primo operatore e ha all’attivo decine le
pubblicazioni e partecipazioni a convegni in qualità di
relatore, rispetto sia all’attività clinica sia a quella
di ricerca. A seguito delle pubblicazioni relative, in
particolare, all’ambito oncologico e di medicina del
sonno, il professionista ha conseguito l’Abilitazione
Scientifica Nazionale per professore associato e
ordinario.
L’attività
dell’Orl di Ravenna si compone di tre settori fondamentali: attività
ambulatoriale e day service; attività chirurgica e di
degenza; continuità assistenziale e ausili. Per quanto
riguarda l’attività ambulatoriale vengono erogate oltre
33mila prestazioni annue tra cui oltre diecimila prime
visite e 4.500 visite di controllo; gli ambulatori di
audiologia producono circa diecimila prestazioni
audiologiche l’anno e si aggiungono circa 12mila
prestazioni di consulenza ad altri reparti di cui circa
6.800 al pronto soccorso.
Sul fronte del
ricovero, il reparto conta 12 posti letto più uno di day
surgery ed effettua circa 800 ricoveri ordinari l’anno (di
cui oltre 600 per prestazioni chirurgiche) e circa 280
ricoveri in day hospital di cui circa metà di natura
chirurgica. Gli interventi chirurgici superano dunque,
complessivamente, i 750 l’anno. In ottica futura
l’obiettivo è quello di rendere sempre più sinergica
l’attività della Orl ravennate con quella delle altre Orl
aziendali e con le chirurgie maxillo facciali, nonché di
svolgere attività di ricerca su protocolli e linee guida.
Il dottor De
Vito ha aggiunto che “i capisaldi della nostra attività
clinica sono 4: la chirurgia dell’orecchio e della
sordità, con l’inserimento degli impianti
cocleari negli adulti; la rete oncologica per dare a tutti
i pazienti pari chance di guarigione (proprio nei giorni
scorsi un paziente con tumore della lingua è stato
preparato a Ravenna, operato con chirurgia robotica a
Forlì e farà il follow up a Ravenna); medicina del sonno;
collaborazione con l’università che è in arrivo, anche in
ottica di ricerca”.
Il dottor
Innamorato si è laureato in Medicina e chirurgia
all’Università di Bologna nel 1993, e sempre a Bologna,
col massimo dei voti si è specializzato in “Anestesia e
rianimazione”. Ha conseguito varie certificazioni di
idoneità e abilitazione tra cui all’emergenza
territoriale, alla ossigenoterapia iperbarica, in medicina
sportiva e in ambito ostetrico-ginecologico e pediatrico.
È direttore nazionale di corsi per la rianimazione
cardiaca avanzata e gestione del trauma Als-Ptc Irc. Ha
acquisito presso la Royal College Of Anaesthetishts Guy’s
And St Thomas’ London Masterclass On Hf10 Spinal Cord
Stimulation.
Ha lavorato a
Parma, presso l’Istituto Oncologico Romagnolo, per l’ex
Azienda Usl di Ravenna quindi presso l’Ausl Romagna,
nell’unità operativa di “Anestesia e Rianimazione” di
Ravenna, ricoprendone anche l’incarico di direttore
pro-tempore. È stato inoltre responsabile della Struttura
Semplice di Partoanalgesia Aziendale e ha ricoperto vari
altri incarichi di natura organizzativa e legati alla
formazione.
Tutor
universitario e docente per l’Università degli Studi di
Ferrara, Scuola di Specializzazione in Anestesia
Rianimazione e Terapia Intensiva; è inoltre Docente del
Master Universitario di Terapia del Dolore di secondo
livello presso l’Università degli Studi di Parma.
Responsabile
del gruppo di studio Dolore acuto e cronico Siarti e
membro del direttivo International Neuromodulation Society
con incarico di rapporti con le società Scientifiche,
ha all’attivo decine di pubblicazioni anche
internazionali e di relazioni a convegni nazionali ed
internazionali sul tema della terapia antalgica.
In carriera ha
eseguito oltre 7.500 procedure di anestesia e terapia
antalgica, di cui oltre mille in urgenza e ha partecipato
a 400 interventi in emergenza in elisoccorso.
L’unità
operativa di “Terapia antalgica”, sede
dell’Hub Regionale, opera all’interno dei presidi
ospedalieri di Ravenna, Faenza e Lugo, garantendo attività
ambulatoriali di primo livello (prime visite, controlli,
consulenza), e prestazioni di terzo livello: selezione dei
pazienti candidati alla neurostimolazione midollare,
attività invasiva in sala operatoria e impianto di
stimolatori. Sono garantiti
quattro posti letto, di cui due in day hospital e due di
ricovero ordinario rispettivamente negli ospedali di
Ravenna e Lugo. L’attività complessiva annua dell’unità
operativa è di circa 11mila prestazioni di cui circa
tremila visite, e circa 1.500 prestazioni in sala
operatoria.
“Nel prossimo
autunno presso l’ospedale di Ravenna è prevista l’apertura
di un nuovo reparto dedicato alla terapia del dolore
cronico – ha aggiunto il professionista – tra i pochi
presenti nel panorama nazionale, con strumentazioni
innovative quali la Tcs (terapia transcranica elettrica)
acquistata tramite la campagna di crownfounding “Un
sorriso per il dolore” e la macchina per l’elettrolaser
terapia nel paziente fibromialgico. Verrà attivato un
servizio domiciliare per la gestione del paziente non
deambulante e, in collaborazione con i medici di medicina
generale ed il Pronto soccorso, un day service per la
lombalgia acuta. Ciò che si prospetta
per i prossimi anni sarà lo sviluppo e la gestione della
cronicità (nello specifico del dolore cronico non
oncologico e oncologico) che rappresenta uno dei
maggiori carichi come quantità e spesa sul servizio
sanitario. Non trascureremo infine anche terapie contro
il dolore adiuvanti e non tradizionali come ad esempio
l’agopuntura e altro”.
In aperture dei
lavori il dottor Carradori ha sottolineato che “tra i vari
compiti di un direttore di unità operativa il principale è
far crescere la propria equipe” e ha ribadito
“l’importanza di coprire tutte le figure di apicali che al
momento coperte ad interim o con facenti funzioni e che
sono 50 in ambito aziendale”.
Rispetto ai due
professionisti “dovranno impegnarsi al massimo sul fronte
dell’inclusività e dell’integrazione delle cure in
collaborazione con tutti i colleghi dell’Azienda. Da parte
di questa direzione avranno il massimo sostegno per
quanto riguarda le risorse professionali e tecnologiche.
Purtroppo come noto – ha ribadito il Direttore generale –
è assai difficile in questo momento, pur avendo le
necessarie risorse economiche, trovare medici sul mercato
del lavoro, e questo ci sta rallentando anche nella
ripresa dopo il periodo di covid”. Entrando più nel merito
delle due discipline, Carradori ha sottolineato come
“nella mission del dottor Innamorato vi sia la creazione
di un vero e proprio ‘Ospedale senza dolore a 360 gradi’”,
mentre sul fronte dell’otorino “dovrà essere implementata
al massimo la collaborazione col territorio per aumentare
la qualità delle prestazioni erogate anche al di fuori
dell’ospedale al fine di dare il miglior servizio
possibile riducendo i tempi d’attesa”.
Il
dottor Altini ha evidenziato a sua volta la necessità di
integrare sempre più i rapporti tra la medicina
ospedaliera e quella territoriale per arrivare al concetto
di “ospedale senza muri: un modello nuovo al quale
dobbiamo tendere, e pensato nell’ottica di erogare i
migliori servizi possibili alla nostra grande comunità
romagnola, in rete sui territori e, ovviamente, con
l’ausilio della tecnologia”.
(il dottor De Vito è il primo da
sinistra e il dottor Innamorato il quarto).