Non possono mancare i medici di base

Si faccia intanto lavorare tutti quelli che vogliono farlo ancora

La
consapevolezza sempre più radicata nella comunità del Partito
Democratico lughese è la necessità di rivedere gli schemi sui quali
fino ad oggi è stata basata la medicina di base e di prossimità,
mettendo mano al sistema delle convenzioni con i medici di medicina
generale e più in generale progettando la futura organizzazione
della medicina territoriale.

Nel
corso del 2020, spiegano i Democratici, a seguito dei drammatici
eventi correlati alla pandemia da Coronavirus, tra i pochissimi
spunti di insegnamento di cui far tesoro, si ritrovano indubbiamente
l’importanza e la centralità di una Sanità pubblica e della sua
capacità di essere capillare sul territorio. 

Si è infatti
riscontrato come sistemi integrati ed all’avanguardia come quello
lombardo, orientati però prevalentemente all’ospedalizzazione
dell’assistito, siano risultati meno efficaci nella guerra di
resistenza al Covid-19. Ecco allora che dobbiamo ripartire dalla
salute, non solo come diritto fondamentale dell’individuo, ma come
patrimonio dell’intera collettività. Il PD di Lugo ha elaborato un
documento, frutto di incontri con professionalità e varie realtà
del territorio che ha l’obiettivo di evidenziare la necessità di
rilanciare il sistema di medicina territoriale, sollecitando anche
gli organi competenti (Ministero e Regione) perché si costruiscano
nuove soluzioni riguardo alle numerose criticità della medicina
generale, indotta da un’inadeguata programmazione dell’Ausl e
dello schema delle convenzioni su cui la stessa si fonda.

L’impianto
delle proposte fatte disegna nuove risposte alla necessità di
capillarità: potenziando la medicina domiciliare anche con l’ausilio
di professionalità infermieristiche, sviluppando i progetti di casa
della salute o di hub di medicina territoriale, realizzando diversi
punti all’interno del comune dove poter erogare non solo
prestazioni di medicina primaria ma anche assistenza per le malattie
croniche oltre che effettuare esami diagnostici di primo livello e
prestazioni infermieristiche. Occorre inoltre potenziare l’utilizzo
di mezzi digitali per rendere più snelli i processi per gli
operatori e più veloci i servizi per il cittadino.

“La
qualità del servizio non dipende solo dal livello della prestazione
medica ma anche dalla sua capillarità”-afferma il Segretario del
PD di Lugo Gianmarco Rossato- ‘’per questo occorre rilanciare
come elemento fondamentale delle politiche sanitarie, ospedaliere e
territoriali, l’elemento della capillarità, specialmente per le
prestazioni di medicina primaria. È chiaro che la risposta alla
necessità di qualità in prossimità non potrà più negli anni
futuri essere la medesima, serve quindi ripensare ad un nuovo modello
di medicina del territorio che oltre ad offrire prestazioni di
qualità sia attrattiva per i Medici e sostenibile nel contesto in
cui siamo’’

“Oggi
molti distretti periferici e piccole comunità di campagna della
Bassa Romagna, si trovano di fronte ad una condizione di criticità a
causa della perdita di un essenziale servizio di prossimità, quale
la presenza del medico di medicina generale. A pagarne il prezzo più
caro sono le persone deboli, gli anziani e tutti coloro che hanno
bisogno di ricevere assistenza medica” rincara il consigliere
Pagani.

La
vicenda umana che stiamo vivendo oggi deve farci riflettere sugli
errori commessi, per invertire la rotta che negli ultimi 20 anni ha
utilizzato come bussola di riferimento i tagli orizzontali alla spesa
per le politiche sanitarie.

Al
centro del progetto di rinnovamento, sostengono sempre dal Partito
Democratico, deve esserci una rinnovata condizione di equilibrio tra
l’essenziale necessità di soddisfare i bisogni degli assistiti e
la rinnovata centralità della professione medica, ulteriormente
potenziata dall’assistenza di una adeguata struttura
infermieristica e da una opportuna disponibilità strumentale.

“La
medicina di base e la sua capillarità sul territorio hanno un ruolo
essenziale nella vita della collettività e questa deve essere la
consapevolezza del cittadino, ma anche e soprattutto di chi questa
funzione la svolge in prima persona, ovvero degli stessi medici, che
devono essere costantemente formati e sollecitati a svolgere la loro
funzione primaria di valutazione clinica”, concludono Rossato e
Pagani.

Il
PD di Lugo insieme al Circolo del PD di Voltana organizzerà per il
15 di ottobre un’iniziativa pubblica sul tema della medicina del
territorio con l’assessore alla sanità regionale Raffaele Donini.

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