La Camera di Commercio è ferma al palo

 Perchè sono stati azzerati gli organi dell’Ente

Contributi
per favorire l’accesso al credito ed il riequilibrio finanziario;
incentivi per processi di innovazione e le Reti d’impresa; nascita
e sviluppo di nuove imprese; valorizzazione del “prodotto
turistico” ravennate e qualificazione dell’offerta ricettiva;
attrazione di nuovi investimenti e sostegno alle imprese per la
partecipazione alle più importanti fiere internazionali in Italia e
all’estero, la nomina di arbitri per la gestione delle controversie
tra imprese.

Sono solo alcune delle iniziative previste dalla Camera
di commercio di Ravenna per salvaguardare – in particolare
nell’attuale emergenza sanitaria ed economica da Covid-19 – il
valore delle imprese e i livelli occupazionali ma che, al momento,
restano al palo per via della decadenza degli Organi dell’Ente di
Viale Farini del 13 settembre scorso. “Il Commissario, a distanza
di un mese, non è ancora stato nominato dal Ministero dello Sviluppo
Economico. Lo ricordiamo – fa sapere l’ente di viale Farini – la
Camera di commercio ha i conti in ordine; il commissariamento è
stato disposto solo perché la provincia di Ravenna conta meno di
75.000 imprese”.

Uno
schiaffo ingiustificato al mondo produttivo – come hanno più volte
evidenziato le associazioni di categoria e le istituzioni del
territorio ravennate – perché lo priva di una istituzione pubblica
capace, negli anni, di ottimizzare risorse e costi non per fare meno
servizi ma per farne di più e meglio.

Dopo
aver investito più di due milioni di euro, dal periodo di lockdown
alla ripartenza, per venire incontro al grave deficit di liquidità
delle imprese, la Camera di commercio, nella sua ultima Giunta, ha
stanziato altri 800.000 euro per rilanciare imprese e territorio,
puntando su giovani, attrattivita’, innovazione e mercati
internazionali. E’ stato dato il via libera, in particolare,
all’importante cofinanziamento delle celebrazioni Dantesche “Viva
Dante 2020/2021”, al sostegno di numerose iniziative di
valorizzazione del territorio e a tre nuovi bandi a fondo perduto per
la ripartenza in sicurezza e la continuità aziendale.

Nonostante
la grave situazione legata alla mancanza degli organi non si ferma,
intanto, l’aiuto della Camera di commercio di Ravenna a consumatori
e piccoli imprenditori alle prese con la rinegoziazione dei propri
debiti. Troppe rate, del resto, che strangolano sempre più, in
particolare con l’attuale pandemia, le famiglie e le piccole
imprese italiane.

Imprese
e consumatori, dunque, possono rivolgersi, nel caso si trovino ad
avere un eccesso di debiti per esempio con le banche o con il fisco,
alla Camera di commercio (accreditata dal Ministero della Giustizia)
e proporre ai creditori un accordo di ristrutturazione dei debiti con
un piano di rientro che cadenzi secondo le reali possibilità del
soggetti, la restituzione almeno di una parte del dovuto. Il
debitore, sotto il controllo del Tribunale, potrà, alternativamente,
formulare una proposta di accordo con i creditori; chiedere la
liquidazione del patrimonio o proporre – solo se riveste la qualifica
di consumatore – un piano di ristrutturazione dei debiti. E mettendo
a disposizione anche solo un piccolo patrimonio, potrà ottenere la
liberazione da tutti i debiti pregressi, il c.d. “fresh start”
(“ripartenza”, seconda “chance”).

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