Confartigianato
della Provincia di Ravenna accoglie il grido dei locali pubblici
Il
Nuovo Dpcm penalizza duramente ristoranti e
bar, le palestre e i centri sportivi, i cinema e i teatri.
La scelta
di adottare misure indiscriminate, senza distinguere dalle situazioni
realmente a rischio da quelle mantenute sicure dall’impegno degli
imprenditori e del loro personale, non piace a Confartigianato della
Provincia di Ravenna che, per voce del Presidente Riccardo Caroli e
del Segretario Tiziano Samorè, si appella al Governo per una
modifica e per il rispetto della promessa di indennizzi.
‘La
difesa della salute e della tenuta del sistema sanitario sono
naturalmente una priorità. Detto questo le misure adottate dal
Governo sono ingiuste nei confronti di chi in questi mesi ha
investito importanti risorse economiche per assicurare il rispetto
delle procedure di sicurezza’.
‘Questo
Dpcm è fortemente penalizzante per le categorie già duramente
colpite dal primo lockdown. Il Governo doveva ascoltare il presidente
della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini, che chiedeva la
chiusura delle serrande alle 23 per i locali pubblici e, per tutte le
atre strutture, l’adozione di decisioni prese sulla base dei dati
epidemiologici’.
‘In
questi mesi si dovevano organizzare ed eseguire controlli capillari e
un maggiore e più serio presidio del territorio per fermare tutte
quelle situazioni non in regola o a rischio, lasciando operare le
attività in grado di garantire sicurezza nel rispetto dei
protocolli’.
‘Confartigianato
della Provincia di Ravenna si appella affinché il Governo mantenga
fede all’annuncio di indennizzo delle categorie penalizzate, nei
tempi rapidi e non oltre la metà novembre, senza i rallentamenti
burocratici che hanno contraddistinto le misure dei mesi scorsi’.
Ufficio
Stampa Confartigianato