Chi ha vinto le elezioni USA?

 Di Tiziano Conti

I seggi sono chiusi da tante ore in tutti gli Stati Uniti, ma un
vincitore non c’è.

Joe Biden ha parlato,
affermando di essere fiducioso e ottimista, ricordando che – al
momento – né lui né Donald Trump possono dichiararsi vincitori.
Donald ha twittato: abbiamo vinto e nessuno ci ruberà il voto.

In ballo ci sono ancora
il voto postale, gli early vote, in un sistema elettorale che noi in
Italia comprendiamo a fatica.

Ho fatto spesso il
presidente di seggio: se penso che da noi i seggi si fossero aperti
15 giorni prima, mi immagino i capelli dritti di tutti i funzionari
degli uffici elettorali comunali.

Ora si prospetta una
lunga coda delle elezioni presidenziali americane. Ci vorrà tempo e
il finale non è chiaro. Gli americani vanno a dormire senza un
vincitore: potrebbero volerci giorni prima di un verdetto definitivo
perché la contesa si gioca soprattutto in Michigan, Wisconsin e
Pennsylvania, che annunciano il rinvio dello spoglio dei voti
postali.

Donald Trump sorprende
con una grande prova elettorale, che sondaggisti e analisti ancora
una volta non sono stati in grado di percepire nella sua entità.
Trionfa in Florida, spesso Stato chiave delle presidenziali. Vince in
Ohio, senza cui nessun repubblicano è mai stato eletto alla Casa
Bianca. Dilaga nel Sud degli Stati Uniti, quasi interamente macchiati
di rosso.

Joe Biden fa meglio di
Hillary Clinton, ma potrebbe non bastare: scontate le vittorie in
California e nella costa occidentale, a New York e nel nord-est;
l’unica vera sorpresa dello sfidante democratico al momento è la
vittoria in Arizona, con il North Carolina e la Georgia, ancora non
assegnati.

Tra Biden e Trump la
partita si gioca voto su voto in particolare negli Stati del midwest,
la cosiddetta Rust Belt, la regione delle periferie operaie che nel
2016 fu decisiva per l’elezione di Trump. Il presidente è avanti,
ma il voto postale potrebbe ancora ribaltare tutto.

Il tempo dirà se è
così, ma ci vorrà appunto tempo.

Lo stallo era lo scenario
più temuto in America, dopo una campagna elettorale ad alta
tensione. La rivendicazione della vittoria da parte di Donald Trump
era altrettanto temuta.

Ora preoccupano tensioni
e scontri fra i sostenitori e gli oppositori di Trump.

La polizia presidia
Washington, in particolare la Casa Bianca, davanti alla quale sono
state erette recinzioni e si sono registrati scontri e tafferugli.

Nel
2000 quando la proclamazione del vincitore avvenne a metà dicembre,
un mese e mezzo dopo le elezioni, Al Gore e George Bush erano
entrambi uomini delle istituzioni e non fu mai in discussione che
alla fine si sarebbe trovata una soluzione senza far saltare il
tavolo.

Non si può dire così di
questa volta, vista la caratura così diversa tra i due contendenti.

Tiziano Conti

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