I Verdi chiedono alla Regione di incrementare l’assistenza domiciliare

Per alleggerire la pressione sui pronto soccorso e gli ospedali  

Il Gruppo Europa Verde dell’Emilia-Romagna ha
presentato un’interrogazione per chiedere alla
Giunta quale sia il numero delle U.S.C.A (Unità Speciali
di Continuità Assistenziale) già attivate ed operative in
Emilia-Romagna, e se, alla luce dell’incremento del contagio, non
ritenga utile aumentare il numero delle U.S.C.A al fine di garantire
l’assistenza domiciliare dei malati di COVID-19, in un’ottica di
rafforzamento della medicina del territorio che ha dimostrato di essere
un baluardo strategico per contrastare l’epidemia.

Istituite da un decreto del Governo del 9 marzo 2020, le U.S.C.A
risultavano essere 81 in Emilia-Romagna durante la scorsa primavera,
ossia nella fase più acuta dell’emergenza COVID-19. Successivamente, nel
corso dell’estate, sulla base dell’evolversi della
situazione sanitaria che vedeva una progressiva riduzione del numero
dei casi di COVID 19 positivi, il numero delle USCA attive risultava
diminuito e pari, a inizio agosto, a complessive 57 unità; mentre oggi,
da un articolo del Corriere della Sera pubblicato
nella rubrica DataRoom a cura di Milena Gabanelli, risulta una
copertura del 91% rispetto alla dotazione prescritta dal succitato
decreto.

“L’emergenza sanitaria pandemica in corso ha evidenziato la strategicità
dell’assistenza sanitaria territoriale e ha imposto come prioritaria la
necessità di rafforzare la rete dell’assistenza domiciliare” –
affermano Silvia Zamboni, Capogruppo di Europa Verde
e Vicepresidente dell’Assemblea legislativa regionale, e Paolo
Galletti, Co-portavoce di Europa Verde/Verdi Emilia-Romagna. “In
particolare, le USCA si sono rivelate, insieme agli Hotel Covid, uno
strumento prezioso e capillare per la cura e l’assistenza dei
malati Covid-19 e per contrastare la diffusione del virus, permettendo
al contempo di alleggerire la pressione sulle strutture ospedaliere sia
nei reparti di pronto soccorso sia nei reparti di degenza,
salvaguardando così lo svolgimento delle normali funzioni
di diagnosi e di cura non legate al COVID-19. 

Con l’incremento del numero dei nuovi contagi (2360 in data 8 novembre) e
l’aggravarsi della situazione negli ospedali della regione – concludono
Zamboni e Galletti – facciamo quindi appello alla Giunta e
all’Assessorato alla Sanità affinché valutino l’opportunità
di aumentare il numero delle USCA e degli Hotel Covid sul territorio
regionale con la finalità di assistere e curare con maggior rapidità ed
efficacia i pazienti e di ridurre al contempo il ricorso ai pronto
soccorso e la pressione sui reparti di degenza ospedalieri
destinati alle cure non-Covid”. 

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