Il covid all’esame della Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria (Ctss) della Romagna

Riceviamo e pubblichiamo

Si è svolta una
riunione dell’Ufficio di presidenza della Conferenza Territoriale
Sociale e Sanitaria (Ctss) della Romagna, presieduta dal sindaco di
Ravenna Michele De Pascale.


Tema principalmente trattato  quello
dell’infezione da Covid 19 in Romagna, con i vertici aziendali (il
Direttore generale Tiziano Carradori, il direttore sanitario Mattia
Altini e il direttore dei Dipartimento di Sanità pubblica Raffaella
Angelini) che hanno relazionato sulla situazione aggiornata. 

E’ emerso
che, al momento, il tasso di ospedalizzazione per i cittadini romagnoli è
più basso di circa un punto percentuale rispetto a quello medio
regionale attestandosi attorno al 5 per cento; negli ospedali romagnoli
sono attualmente ricoverati per covid circa 450 pazienti di cui 42 in
terapia intensiva. 

In questi giorni però il numero di casi positivi si
attesta su circa 450 al giorno, con una punta di 600. Sebbene anche il
tasso di asintomatici in Romagna, e soprattutto nel riminese, è
superiore alla media regionale, questo trend rischia di portare ad
ulteriori ospedalizzazioni che metterebbero a rischio l’attività di
recupero degli interventi accumulatisi a seguito della prima
ondata epidemica. 

E’
stato ribadito che si sta facendo ogni sforzo per implementare
ulteriormente la forza produttiva dell’Azienda, sia cercando di reperire
le risorse umane sul mercato del lavoro (con le note difficoltà), sia
chiedendo prestazioni alla sanità privata, sia attivando collaborazioni,
ad esempio con l’Esercito che nei prossimi giorni aprirà un nuovo drive
trhu a Riccione.

Le
alte percentuali di asintomatici sono conseguenza di una attività di
tracciamento molto intensa (ogni caso positivo ha una media di 10
contatti da rintracciare), cosa che determina un lavoro pesantissimo per
il Dipartimento di Sanità pubblica ed un innalzamento del numero di
tamponi che è triplicato rispetto ai mesi della “prima ondata”,
conseguentemente i servizi che concorrono all’attività di contact
tracing, a partire dalla Sanità pubblica e dal Laboratorio analisi,
continuano ad essere sottoposti a stressanti carichi di attività 
cui si sta cercando di far fronte in vari modi: anche in questo caso continuando il reclutamento di personale, introducendo
i nuovi test rapidi e chiedendo supporto al privato.


A questo proposito
va precisato che è già attivo un accordo che consente di processare, da
parte di un privato, 500 tamponi in più al giorno; saranno attivati a
brevissimo altri due accordi, per ulteriori 2.000 tamponi al giorno.


Sul
fronte delle strutture per anziani (Cra), nelle ultime due settimane si
sono verificate oltre 200 nuove positività; già dai prossimi giorni
l’Azienda metterà in campo almeno 20 nuovi  posti letto in strutture
dedicate a questi pazienti, nei casi in cui non sia indicato
o utilizzabile l’isolamento domiciliare all’interno delle cra stesse. Il
direttore generale ha inoltre sottolineato come sul tema covid siano
state investite risorse ingenti: da inizio pandemia si può stimare una
spesa di 120 milioni di euro.


A
fronte di questa situazione il Presidente ed i membri dell’Ufficio di
presidenza, oltre a esprimere apprezzamento per il lavoro dell’Azienda e
dei suoi professionisti ed operatori, ha invitato a continuare ad
effettuare ogni sforzo per la massima efficienza sia in ordine al
tracciamento sia alla presa in carico dei pazienti. A fronte di ciò è
emersa l’esigenza di adottare eventuali misure da intraprendere
,
sempre nella “cornice” di riferimento nazionale e regionale, capaci di
limitare il propagarsi dei contagi, anche considerando l’attuale
omogeneità tra territori.


“Il
quadro della situazione descritto dall’Ausl evidenzia il fortissimo
impegno, anche in questa seconda ondata, del personale sanitario e della
struttura nel suo insieme – dichiara il presidente della Ctss Michele
De Pascale -. Un impegno dal quale non si può deflettere e a cui noi
Enti pubblici dovremo dare il massimo sostegno. Sia con iniziative
puntuali di collaborazione, come sta accadendo già su vari territori,
sia con la nostra potestà giuridica, nel prendere i necessari
provvedimenti che dovessero servire in questa fase molto delicata. 


Non
dobbiamo dimenticare che un aumento di pazienti mette a rischio
l’attività sanitaria ‘non covid’ con conseguenze che potrebbero
diventare anche molto gravi per la popolazione generale. Basti pensare
alle persone in lista d’attesa per gli interventi chirurgici, anche se
non urgenti e per le cra. Non dobbiamo dimenticarci mai di questo
scenario quando valuteremo eventuali provvedimenti e sacrifici. Si dovrà
poi essere molto bravi a spiegarne motivazione e razionale alla
cittadinanza, perché l’adesione delle persone dipenderà anche da
questo”.

La Segreteria della CTSS della Romagna

tel. 0547.394406 – 0547.352217 – fax 0547.29593
email: segreteriactss@auslromagna.it

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