Quando la maggioranza scappa dalle proposte delle minoranze

 Riceviamo e pubblichiamo

Quel
che sta accadendo nelle ultime settimane all’interno del consiglio
comunale di Lugo ha dell’incredibile.


Una risoluzione presentata
dal gruppo consiliare Per la Buona Politica durante il consiglio
straordinario dello scorso 28 ottobre, sulla sanità, ha infatti
letteralmente mandato in tilt la maggioranza che dapprima aveva
accettato all’unanimità di discutere e votare la risoluzione volta
a impegnare Sindaco e Giunta ad azioni concrete sul ripristino
dell’
Ospedale
di Lugo
,
l’implementazione effettiva delle
Case
della Salute

e il potenziamento della
Medicina
Generale territoriale
,
salvo poi ritrattare tre ore dopo.

Non
senza stupore e perplessità sul metodo della maggioranza, i
proponenti hanno accettato di rimandare la votazione al consiglio
comunale del 12 novembre. Sette giorni dopo, in conferenza dei
capigruppo, il PD ha presentato seduta stante osservazioni al testo
già depositato. In quella sede, si è concordato di inviare
eventuali osservazioni entro mercoledì 11, per la votazione nel
consiglio del giorno seguente. I consiglieri di minoranza hanno
sottoscritto e inviato alla segreteria del Comune e a tutti gli
organi preposti, il nuovo testo congiunto della risoluzione,
rispettando gli accordi.

Incredibilmente,
il pomeriggio di giovedì 12 – giorno del consiglio comunale –
fuori da ogni tempistica consentita e concordata, il PD ha inviato un
nuovo testo, con nuove osservazioni, che stravolgeva completamente
quanto già depositato e analizzato.

Come
detto,
la
paura gioca brutti scherzi e, probabilmente non sapendo come reagire
a una risoluzione così ampiamente articolata e dettagliata nei
contenuti – con cui
si
chiedono all’organo di governo locale
fondamentali
e
precisi
impegni

sull’Ospedale di Lugo, sulle Case della Salute e sulla Medicina
Generale territoriale

– giunti al momento della votazione della risoluzione delle
minoranze,
la
maggioranza ha preferito adottare la tecnica dell’evitamento:
non
discutere e non votare

il documento iscritto all’ordine del giorno

(per la precisazione:
l’ultimo
punto dell’odg
),
appigliandosi
a motivazioni alquanto strumentali e, come direbbe qualcuno,
capziose
inerenti l’orario di discussione (le ore 23:59)
.

Eh
già,
colui
che ha presieduto il consiglio comunale del 12 novembre (in
sostituzione della Presidente in carica Marta Garuffi) nonché
capogruppo del partito di maggioranza PD, ha scelto di rimandare la
discussione dell’ultimo punto all’ordine del giorno perché “
si
era fatto tardi
.

Strani
effetti sta creando questa pandemia,
i
consiglieri di maggioranza ora non solo non sono capaci di rispettare
le regole che loro stessi stabiliscono e impongono alle minoranze ma,
addirittura – come Cenerentola al ballo col Principe – non
possono assolutamente proseguire oltre la mezzanotte le loro attività
e concludere il lavoro per cui sono stati eletti e, soprattutto, per
cui ricevono indennità economica
.
Ah giusto, più consigli si fanno e più gettoni si percepiscono,
meglio rimandare a oltranza la discussione dei punti all’odg e
inviare risposte a interrogazioni e interpellanze a distanza di mesi
dal loro deposito. Ma questa è un’altra storia.

Alla
faccia del “
non
c’è tempo da perdere
”…

Per
la Buona Politica, Movimento 5 Stelle, Lega Romagna – Salvini
Premier, Gruppo Misto

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