Per il presidente Tomei “passo fondamentale per il rilancio”
UPI Emilia-Romagna è tra i 56 firmatari del Nuovo Patto per il Lavoro e per il Clima della Regione Emilia-Romagna, per il rilancio e lo sviluppo fondati sulla sostenibilità ambientale, economica e sociale. Per il Presidente di UPI Emilia-Romagna, Gian Domenico Tomei «con questa intesa, la Regione avvia il percorso di ricostruzione e cambiamento di un territorio che vuole restare competitivo nella convinzione che la svolta verde sia un passaggio necessario allo sviluppo e alla crescita.
Per questo UPI ha aderito convintamente all’elaborazione e alla sottoscrizione di questo documento, che coinvolge amministratori, imprese, scuola, sindacati, terzo settore».
Tra gli obiettivi del Patto, presentato Martedì 15 dicembre dal Presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini insieme alla Vicepresidente Elly Schlein e a Vincenzo Colla, Assessore allo Sviluppo economico, lavoro e green economy, c’è quello della completa decarbonizzazione entro il 2050 e 100% di energie rinnovabili al 2035, investimenti pubblici e privati per quasi 30 miliardi di euro e quattro obiettivi strategici: Emilia-Romagna regione della conoscenza e dei saperi; della transizione ecologica; dei diritti e dei doveri; del lavoro, delle imprese e delle opportunità, attraverso trasformazione digitale, Patto per la semplificazione, promozione della legalità, partecipazione.
«In un periodo così complicato come questo – prosegue Tomei – l’Emilia-Romagna disegna un futuro diverso con un progetto di rilancio e sviluppo fondato sulla sostenibilità ambientale, sociale ed economica.
UPI Emilia-Romagna lavora con le istituzioni Regionali per favorire e accelerare tutti i processi di condivisione e sintesi con le Province, nella convinzione che il dialogo tra i diversi Enti istituzionali sia l’elemento di forza necessario all’individuazione dei bisogni delle comunità e alla loro risoluzione».
Il Patto per il Lavoro e per il Clima della Regione Emilia-Romagna è stato siglato, oltre che da UPI, da Enti locali, Sindacati, Imprese (industria, artigianato, commercio, cooperazione), i quattro Atenei regionali (Bologna, Modena e Reggio Emilia, Ferrara, Parma), l’Ufficio scolastico regionale, Associazioni ambientaliste (Legambiente, Rete Comuni Rifiuti Zero), Terzo settore e volontariato, professioni, Camere di commercio e banche (ABI).