Da In Rumagna

 Lo studio di Gian Paolo Ricci Maccarini sulla coppia Ghetti-Biagi

“Lucia, quando nasce alla fine di febbraio del 1921, scombussola e non poco la famiglia Ghetti: la madre, quarantacinquenne, credeva ormai di essere fuori tempo per generare e poi
c’erano già Vincenzo, diciottenne, Edgardo, quattordicenne, e il piccolo Gaetano di quattro anni.

I primi due avviati ad un mestiere e andare a bottega da ragazzini significava creare i presupposti per una possibile futura attività in proprio ed avanzare quindi nella scala sociale, proprio come il babbo che calcava la piazza lughese quale mediatore d’affari permettendo, coi proventi del suo lavoro, una dignitosa e decorosa esistenza senza poter godere, però, di una propria abitazione. Così a Villa San Martino più volte cambia casa, in relazione al numero crescente dei figli: piccoli edifici, spesso con servizi igienici assenti o esterni, sempre con un grande camino nella stanza al pianterreno che serve al riscaldamento, nei mesi freddi, del piano superiore, ma col pregio di essere posti tutti entro l’abitato del piccolo paese, sulla strada principale…. ”

Nel centenario della nascita di Lucia Ghetti, Villa san Martino, 20 febbraio 1921, moglie di Enzo Biagi, Pianaccio, 9 agosto 1920, lo storico Gian Paolo Ricci Maccarini pubblica un interessante articolo sull’ultimo numero di In Rumagna, editore il Nuovo Diario Messaggero, sottolineando che “ogni riferimento a persone, cose, eventi, situazioni non è puramente casuale, ma frutto di una documentabile e documentata ricerca.

“…Enzo rimanda a tempi migliori il suo sogno di divenire un giornalista di grido, Lucia rinuncia ad entrare nel mondo della scuola e preferisce dedicarsi alla crescita della famiglia e stare sempre a fianco e all’ombra del marito, anche nei momenti più turbolenti della vita coniugale”

Così lo storico conclude la vicenda di questa coppia, segnata da vicende private e avvenimenti pubblici di grande potenza, orientandone le scelte e sconvolgendo progetti e affetti.

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