Un Natale normale
Sarebbe bello un Natale normale,
come quando ero bambina
e scrivevo la letterina
coi brillantini colorati
da mettere sotto i piatti.
Quando si facevano i cappelletti
e si stava insieme in cucina
ognuno col suo ruolo assegnato
dal più semplice al più complicato
ma poi il risultato era sempre garantito
perchè non mancava l'appetito.
Allora bastava poco per sentirci felici:
un abete con arance e caramelle
qualche favola attorno a un camino
e le luci delle candele che illuminavano le stelle
disegnate su cieli di cartapesta.
Il mondo non era così avvelenato
o forse l'ho solo sognato
mentre la mia anima è fuggita via
per scrivere una poesia.
Velia Ferrioli
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