Come previsto, si sono abbassate da qualche giorno le temperature e sabato mattina ha fatto la comparsa la neve, come ci documenta uno dei nostri due fotografi, Paolo Caroli.
E’ arrivato il Burian, il vento del nord, che viene dalle steppe della Siberia. Ogni cinque anni o poco più giunge anche nella nostra penisola e fa scendere la temperatura nel giro di mezz’ora anche di dieci gradi. L’ultima volta ci aveva fatto visita nel 2018.
Noi romagnoli ci siamo impadroniti da tempo di questo termine, dialettizzandolo e volgendolo al femminile (sigh), la buriana, per indicare una tempesta anche in senso figurato (s’a m’instizès, se mi arrabbio, eriva ‘na bela buriana)
I giorni della merla sono arrivati in ritardo, ma presto lasceranno spazio a temperature un po’ più gradevoli. Intanto consoliamoci, a Livigno nel febbraio 1956 il termometro è sceso a -38.
E, come mi diceva il mio papà, fabrarei da la curta volta e fà brusè e peal a la porta, febbraio, mese corto, ti costringe a bruciare tanta legna, perfino parte dell’uscio di casa.
Lucia Baldini