Draghi e Dante Alighieri

di Angelo Ravaglia

 Draghi, con tutto quello che ha da fare non ha potuto esimersi da una battuta, sul dilagare degli anglismi leggendo una relazione preparata dai suoi collaboratori certamente più realisti del re.

La misura è colma, evidentemente, se è detto da uno che sa l’inglese e lo ha praticato a lungo per lavoro.

Oggi il virus dell’anglomania è diffuso dai media per moda, convenienza, astuzia, ignavia, pigrizia e, soprattutto, per non sembrare provinciali.

Nell’anno in cui si celebra il settimo centenario della morte di Dante, padre della lingua, sarebbe auspicabile che a livello governativo si intervenga adottando indirizzi linguistici a difesa dell’italiano, che è stato il vero cemento dell’unità nazionale.

Come fanno da tempo i Francesi e gli Spagnoli, popoli culturalmente inferiori, notoriamente…

“Ahi, serva Italia, di dolore ostello…”

Angelo Ravaglia

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