di Angelo Ravaglia
Perfino Draghi che sa l’inglese avendo dovuto praticarlo per dirigere la Banca Europea è sbottato l’altro ieri leggendo un documento della sua segreteria:
“Baby sitting e smart working? ma perchè non usiamo più parole in italiano ove sia possibile?”
Già perchè?
Si chiama dipendenza culturale per cui i servi (segretari) sono più realisti del re.
Caro direttore, non ritiene si stia esagerando con gli anglismi come fanno spesso certi giornalisti televisivi per non sembrare provinciali di fronte alla lingua della globalizzazione?
E non ritiene opportuno porre un filtro alle parole straniere traducibili (sottolineo) come fanno i francesi che chiamano lo smart workingteletravail, ossia telelavoro perchè di questo per lo più si tratta?
Ai fini della comprensibilità della comunicazione ed evitare che l’inglese, che va studiato dalla scuola primaria, diventi inglesorum come usava fare don Abbondio per il latino.
Angelo Ravaglia