Abbandonarsi al ricordo dei successi passati e godere della situazione presente o scommettere in un futuro potenzialmente più prospero? Stuoie 1982 Lugo, ormai ex tale, diventa Lugo 1982 e rivoluziona la propria veste.
Il vecchio logo, dalla forma più classica e squadrata, lascia spazio a una vera e propria rivoluzione estetica, partecipando a un processo di minimizzazione grafica affermatosi negli ultimi anni. Diventa quindi centrale la ’L’ di Lugo, che richiama l’ala di Baracca, sulla quale poggia il celebre cavallino rampante simbolo per eccellenza della città basso romagnola, il quale è stato inoltre acquisito come marchio.
Cambiamento sì, ma non radicale. Anzi, proprio dalle radici si è voluto dar vita a un nuovo ciclo, non dimenticando la storia quarantennale che lo ha preceduto e che ne ha permesso la realizzazione. A dimostrazione di ciò c’è sempre il nuovo logo, che sottoposto a restyling mantiene comunque i colori societari rosso e blu. Ancora il ruolo del volontariato, che era e rimarrà essenziale, e gran parte dell’organigramma interno che sarà confermato, così come non cambieranno i valori e gli insegnamenti trasmessi ai ragazzi. Principi che è stato possibile condividere grazie a un impegno permanente dal punto di vista dell’aggregazione sociale, con iniziative quali la 24 ore di calcio, il centro ricreativo estivo e l’organizzazione di un torneo internazionale, giunto alla quarta edizione prima di essere sottoposto a interruzione forzata a causa della pandemia.
Dalle parole di dirigenti e uomini vicini alla società, intervenuti alla presentazione svoltasi ieri sera nel LuOgo ai piedi della Rocca Estense di Lugo, trapelano progettualità, competenza, preparazione, passione e volontà di fare bene. «Come associazione Gli Amici di Pablo – racconta Antonio Amadei, presidente di Lugo 1982 – abbiamo preso in mano la società quando ancora si chiamava Stuoie Baracca. Oggi, con questa novità, non è di certo nostra intenzione cambiare progetto, ma crescere e aprirsi maggiormente alla città, non più come sola realtà di quartiere». A chiudere la serata, dopo la consegna di una targa commemorativa allo storico mister uscente Doriano Tamburini, è intervenuto il sindaco di Lugo Davide Ranalli. «C’è la necessità – afferma – di mettere da parte la naturale nostalgia che si determina quando si abbandona un pezzo del passato aprendo le porte al futuro. A suo tempo, dallo sfaldamento dell’esperienza gloriosa del Baracca, sono nate un pulviscolo di realtà sportive che hanno sempre svolto un ruolo rilevante per la città, ma che mai sono riuscite a ricostruire un’identità forte tra Lugo e il calcio. Non posso che augurare che questa sia l’occasione giusta affinché ciò accada».
© Riproduzione riservata
Courtesy of Il Nuovo Diario Messaggero