A 48 ore dal fortunale che ha travolto le campagne del ravennate, inizia la conta dei danni nei campi. Un settore, quello della frutticoltura, già messo in ginocchio dall’alluvione di maggio e in difficoltà per la siccità delle scorse settimane.
La prima ricognizione dei danni effettuata da Coldiretti parla di frutteti abbattuti, serre e capannoni letteralmente distrutti dalla forza del vento. «I danni più ingenti interessano una vasta area che va da Voltana di Lugo, a Chiesanuova, da Taglio Corelli ad Alfonsine, Conventello, Savarna sino a Grattacoppa – spiegano dall’associazione dei coltivatori -. Su questa linea, infatti, secondo le prime verifiche dei tecnici di Emilia-Romagna Meteo, sarebbe transitato un vero e proprio tornado con grandine e venti superiori ai 200km/h». Danni importanti si segnalano anche tra Conselice e Lavezzola e tra Fusignano e Bagnacavallo, aree in parte già colpite dall’alluvione.
«I danni in campo dovrebbero ammontare a centinaia di migliaia di euro con frutteti spezzati, ettari di vigneti completamente piegati, frutti che si stavano avviando a maturazione (pesche tardive, pere, mele) finiti a terra, ma anche interi appezzamenti di orticole, comprese zucche, meloni e cocomeri, annientati dalla forza distruttiva del vento. Purtroppo regna inevitabilmente sconforto ed impotenza tra i produttori agricoli – afferma Coldiretti Ravenna – ora dovranno andare incontro ad un aumento dei costi per salvare quanto possibile del raccolto di quest’annata già tragica e cercare di mantenere positivi i bilanci aziendali, è indispensabile quindi che dalle istituzioni, a più livelli, arrivino rapidamente aiuti e ristori, anche per far fronte alle perdite di produzione e quindi di quote di mercato che temiamo non sarà facile recuperare in futuro».
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Courtesy of Il Nuovo Diario Messaggero