UN’ESPERIENZA DA PORTARE NEL CUORE
Un libro per custodire la memoria del bene visto e sperimentato nel dramma delle frane e dell’alluvione
I fatti accaduti in conseguenze dureranno ancora a lungo. Dentro tale dolorosa circostanza abbiamo visto accadere, non meno inaspettatamente, un’esperienza di bene che ha fatto dire: “È più bello vivere così”. Quanti hanno visto le loro case prima invase dall’acqua, poi da amici, ma anche da persone sconosciute che hanno non solo aiutato a ripulire la casa, ma portato quel conforto di cui abbiamo così bisogno nel momento della prova.
Proprio l’evidenza di un bene accaduto, mi ha portato a chiedere di raccontare «esperienze di bene che abbiano illuminato il dramma di questi giorni» da pubblicare in un volume per custodirne la memoria. Sono arrivati tantissimi contributi, tanto che non tutti hanno potuto essere pubblicati. Ne è scaturito un racconto corale e popolare dove l’esperienza del male accaduto è confortato e illuminato dal bene che lo ha in qualche modo vinto.
Il volume raccoglie prevalentemente contributi di persone di Lugo e dintorni, ma in corso d’opera sono arrivati racconti anche da altre città; in particolare un capitolo è dedicato alla Madonna del fango, opera di un artista forlivese, Franco Vignazia, e a racconti che fanno intuire una sua particolare protezione; del resto maggio è il mese a Lei dedicato.
Diversi i contributi di sacerdoti; segnalo solo quelli di don Euterio Spoglianti e di don Massimo Pelliconi, padre Gary Philip Burkart e Chiara Jermini,, che fanno vedere l’uno il dramma delle frane in collina, l’altro l’allagamento di cui è stato vittima il territorio di Conselice. Non solo attraverso il racconto diretto dei sacerdoti, ma anche attraverso i fatti descritti, si comprende quanto i sacerdoti e il popolo cristiano siano stati veramente “parrocchia”, una realtà vicina alle case che si è sporcata le mani per rispondere alle necessità delle persone e delle famiglie fino ad abbracciarne la domanda di senso che ogni dramma porta con sé e che non si esaurisce una volta che l’acqua sia defluita. Per questo il volume, dopo una prima parte dedicata ai fatti accaduti, riporta scritti e trascrizioni di momenti di incontro, nei quali si è cercato di riflettere su quanto era accaduto, su ciò che ha svelato del cuore dell’uomo, su come “quell’essere migliori di come si è solitamente”, un modo di trattarsi da fratelli possa durare nel tempo.
La terza parte riporta l’incontro con il cardinal Zuppi nella chiesa “alluvionata” di San Petronio di Castel Bolognese, efficacemente descritta dall’arciprete don Marco Bassi. Zuppi ha ascoltato attentamente le testimonianze di Mirko Giacometti (Casola Valsenio), Elena Fadanni (Fontanelice), Maurizio Mazzoni (Lugo), Franco Ancarani (Spazzate Sassatelli), Carlo Dall’Oppio, capo del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, e dei sindaci di Castel Bolognese, Luca Della Godenza, e di Conselice, Paola Pula. Che sia stato veramente colpito, non emerge solo dai commenti puntuali ai vari interventi, ma da quanto ha affermato, concludendo il suo intervento: “Io penso che tutti noi non abbiamo mai visto una cosa così bella. Portiamocela nel cuore: tanta solidarietà ci aiuta, ci conforta, mi sembra che ci faccia guardare con tanta speranza al futuro”.
Mi auguro che il libro possa favorire nelle nostre comunità e nelle nostre città un dialogo per chiedersi: “Cosa ci impedisce di vivere così ogni giorno?”.
Da ultimo: l’acquisto del volume contribuisce al ripristino delle strutture di Casa Novella danneggiate.
Don Leonardo Poli