Vincenzo “Enzo” Solli è volato in cielo

Enzo Solli, come lo conoscevano tutti a Lugo, ha ricevuto l’ultimo saluto da coloro che lo hanno conosciuto e apprezzato, lunedì 14 scorso a Reggio Emilia, la città dove si era trasferito diversi anni fa e nella quale aveva costituito la sua famiglia con la moglie Giulia e la figlia Petra.

A Lugo Enzo era stato molto legato a Don Leo Commissari, cappellano a Santa Maria a fine anni ’60 e anche assistente di Gioventù Studentesca, prima di trasferirsi in Brasile a settembre del 1970, paese dove avrebbe incontrato anche coloro che lo uccisero con tre colpi di arma da fuoco nella notte tra sabato 20 e domenica 21 giugno 1998 a Sao Bernardo, una “favela” alla periferia di Sao Paulo dove Don Leo aveva scelto di vivere.

Uno degli amici lughesi più cari di Enzo era Saturno Foschini, che lo ha preceduto davanti a Dio di qualche anno.

L’ho conosciuto anche io in quegli anni di G.S., anche se non intensamente come tanti altri: ricordo quando una domenica – doveva essere il 1974 o il 1975 – andammo in quattro con la 500 della mia ragazza (io e lei, oltre a Saturno e sua moglie) a Rimini a trovare Enzo, dove si era trasferito e aveva intenzione di promuovere un’impresa artigianale che avrebbe dedicato a Don Lorenzo Milani, uno dei suoi miti più cari.

Anche Paolo Galletti, frequentatore di G.S. in quegli anni a Lugo, lo ha ricordato con un post su Facebook:

Vincenzo Solli ci ha lasciato. Con Bruno Ghiselli abbiamo scorazzato insieme per la Romagna Estense intervenendo ai vari cineforum per scandalizzare i benpensanti. Amavamo Pasolini. Ciao Vincenzo, intellettuale autodidatta che hai resistito al sistema.

Il presidente del Consiglio comunale di Reggio Emilia, Matteo Iori, in occasione della Giornata Mondiale dei Poveri del 2021, gli ha consegnato una pergamena, nell’ambito del  Progetto Grazie, ideato dal presidente “per evidenziare i cittadini comuni che possono fare la differenza anche in cose piccolissime”: Enzo da anni passava a prendere gli abiti usati da chi poteva donarli e li portava agli indigenti.
In occasione della scomparsa di Enzo, Matteo Iori ha scritto:
“Caro Vincenzo, hai fatto tante cose buone per le altre persone. Ti sei impegnato per chi aveva meno e non ti sei mai risparmiato nonostante le fatiche e la scarsità di risorse. La tua passione e la tua attenzione per i più poveri ti hanno messo più volte in contrasto con situazioni che richiedevano compromessi e hai sempre tenuto “la barra dritta” privilegiando chi aveva bisogno. Mi hai aiutato a capire certe cose e te ne sono davvero grato. Con tutto il bene che hai fatto sono certo che ora sarai accolto nella Pace con la stessa attenzione che tu hai sempre avuto nell’accogliere gli altri”.
Tiziano Conti

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