Prendeva la Naspi ma lavorava come saldatore in Svizzera, denunciato 30enne lughese

Un 30enne lughese è stato denunciato dalla guardia di finanza con l’accusa di aver percepito l’indennità di disoccupazione (Naspi) non avendone diritto. La cifra indebitamente percepita si attesterebbe su un totale di 18 mila euro, relativi agli anni 2021 e 2022.
Tutto è iniziato da un controllo alla dogana del Gran San Bernardo, tra l’Italia e la Svizzera.  Il 30enne sarebbe stato infatti «trovato in possesso di un permesso di dimora in Svizzera di tipo “B”, ossia rilasciato dalle autorità elvetiche a cittadini dell’Unione europea con un contratto di lavoro a tempo indeterminato o della durata di almeno un anno» ricostruiscono dalla tenenza di Lugo delle Fiamme Gialle.
Dall’incrocio delle banche dati in uso ai militari sarebbe però emerso che, nello stesso periodo, «il 30enne aveva richiesto e ottenuto in Italia l’indennità mensile di disoccupazione “NASpI” (Nuova prestazione di Assicurazione Sociale per l’Impiego), avente la funzione di fornire una tutela economica per il sostegno dei lavoratori già titolari di un rapporto di lavoro subordinato che si ritrovino disoccupati per aver perso involontariamente la propria occupazione».
Le indagini svolte dai militari di Lugo avrebbero quindi permesso di accertare che il cittadino lughese, ispezionato a fine 2021, nel momento di presentare domanda per il riconoscimento dell’indennità, «non era affatto disoccupato, requisito principale previsto dalle disposizioni di legge, avendo già iniziato un nuovo rapporto di lavoro subordinato a tempo indeterminato con un’impresa svizzera, da cui era stato assunto come saldatore, con uno stipendio mensile di oltre 3.500 franchi svizzeri (poco più di 3.600 euro)» ricostruiscono i finanzieri.
L’indebito percettore è stato quindi deferito all’autorità giudiziaria per l’ipotesi di reato di indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato. Inoltre è stato attivato l’Inps per provvedere a far decadere l’interessato dal beneficio e per recuperare le somme indebitamente elargite.


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