Riceviamo e pubblichiamo
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I Verdi non si sentono affatto rassicurati e tornano ad alzare la voce sulla “svendita” dei 500 ettari del parco Delta del Po.
“Di giorno in giorno, di comunicato in comunicato – affermano i portavoce regionali Silvia Zamboni e Paolo Galletti – intorno a questa vicenda surreale aumentano nebbia e confusione”. Ieri è stata la volta delle garanzie da parte del presidente regionale Stefano Bonaccini e dell’assessora Barbara Lori sul fatto che l’area non verrà cementificata. “Prendiamo atto di queste rassicurazioni- ribattono i Verdi – anche se continuiamo a ritenere questo mancato acquisto una brutta pagina del governo di un prezioso bene comune quale è il parco del Delta. Sarebbe come vedere passare in mano private un altro bene prezioso, di altra natura, come Sant’Apollinare in Classe”.
I dubbi dei Verdi erano stati affidati già la scorsa settimana ad una interrogazione in Regione ancora in attesa di risposta. Ma a loro avviso è lo stesso ente parco ad alimentare la confusione. “Il parco ha ripetuto di aver cercato di esercitare il diritto di prelazione sulle aree e di aver chiesto i fondi alla Regione. Ma, poi, nel silenzio tombale generale è stata invece una immobiliare privata, presieduta da un imprenditore ceco, ad acquisire l’area da un’altra immobiliare, per il prezzo di 500.000 euro, davvero irrisorio considerato il valore naturalistico di quel territorio. Che cosa non ha funzionato? Di chi sono le responsabilità del mancato acquisto dell’area da parte di un soggetto pubblico?”.
Le dichiarazioni rese ieri dall’ex presidente di Federparchi Enzo Valbonesi, già funzionario regionale, “suonano preoccupanti”, proseguono Zamboni e Galletti. “Perché il parco che, con fondi regionali, finanzia sagre dell’anguilla, cartellonistica, piste ciclabili, non si è concentrato sull’acquisto di aree cosi importanti, chiede infatti Valbonesi? E che dire del sindaco di Ravenna che prova a chiudere la stalla dopo che sono scappati i buoi, ovvero dichiara oggi che vorrebbe acquistare quelle aree, mentre nell’ultimo comunicato l’ente parco afferma che solo il parco poteva esercitare il diritto di prelazione?”. Su questa “brutta pagina, al di là di polemiche fine a se stesse- concludono i due ambientalisti- vuole fare chiarezza l’interrogazione di Europa Verde depositata giovedì 10 agosto subito dopo l’uscita di Italia Nostra che per prima ha reso nota la vicenda. Nell’interrogazione Europa Verde chiede alla Giunta regionale di chiarire i retroscena della svendita”.