Un’incursione nella posta di Guido Neri

Da: Marisa Dalai
Data: sabato 30 settembre 2023
Oggetto: Aneddoti del Teatro Rossini
A: Guido Neri

Carissimo Guido,
è stata una piacevolissima  emozione leggere questi  aneddoti, che ho sentito ripetere tante  volte da Giovanni, ma anche da Tonino- salvo quello esilarante sulla Pagliughi- in occasione dei nostri numerosi  viaggi a Lugo, sempre con lo stesso obiettivo: sentire una delle  opere in cartellone al Teatro Rossini, magari introdotta da uno degli illustri critici musicali amici di Giovanni.  Non sai come mi fa piacere averli adesso in forma scritta, indelebile.  Ancora una volta hai saputo anticipare e interpretare un mio, un nostro desiderio.
Ma le emozioni non sono  certo mancate nei tre giorni così intensi passati in Romagna. Tu sei stato un regista infaticabile, un vero amico, generosissimo e attento a tutti i nostri desideri e le nostre aspettative.
Voglio ripeterti ancora quanto ho apprezzato la sistemazione esemplare del lascito musicale di Giovanni: davvero non si poteva trovare una migliore destinazione  per i cd, i libri di riferimento, i ritratti dei musicisti di cui gli allievi avranno modo di ascoltare   le composizioni. E’ proprio bellissimo pensare che dopo anni di appassionato ascolto di Giovanni nella sua casa romana, in futuro lo stesso ascolto nella bella sala attrezzata di Villa Malerbi possa diventare  parte integrante della formazione degli allievi.
Affido a te il compito di trasmettere la nostra più sincera gratitudine al Sindaco, all’assessora alla Cultura, al direttore del Teatro Rossini, ma anche ai due curatori del Museo Baracca e del Museo Rossini, che ci hanno dedicato il loro tempo e le loro conoscenze

Ho sempre ammirato l’umanità, la civiltà, la cultura (soprattutto musicale!) dei lughesi. Mi crederai se ti confesso che mi ha commosso ritrovare intatte queste doti così rare anche in questa occasione.
A questo punto occorrerebbe la tua ironia, una tua battuta  per sdrammatizzare le mie parole. Certa che tu stia già per pronunciarla, quella  battuta, ti saluto con la mia gratitudine e tutta la mia amicizia
Marisa

> Il giorno 28 set 2023, alle ore 12:48, Guido Neri <xxxxxxxxxxx@gmail.com> ha scritto:
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> 1) L’opera in scena è il Rigoletto, interprete femminile Lina Pagliughi, voce di usignolo e mole esagerata.  Quando nell’ultimo atto il baritono deve tirare il  sacco contenente Gilda per buttarlo nel fiume, Rigoletto si trova in difficoltà per il peso del soprano e così dal loggione si sente un urlo. “Fa dù viez” (fa due viaggi).
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> 2) L’opera in scena è I Pagliacci. Il baritono esce dal sipario e canta il prologo. Il pubblico fischia e allora il cantante alza le braccia per chiedere silenzio e dice:”Am sciflì me, a sintarì e tenor” (fischiate me, sentirete il tenore)
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> 3) L’opera in scena è Madame Butterfly. Per la parte della moglie americana, viene scelta l’anziana Luisa Squarzina (sia del regista Luigi) la quale entra in scena elegantemente vestita, con un cappello a larga tesa e Ciò ciò San dice più o meno: Chi è quella donna, mi fa tanta paura…” e dal loggione:  Ta nè vì cl’è la Squarzina” (Non vedi che è la Squarzina)
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> 4) L’attuale Largo Balilla Pratella veniva chiamato dai lughesi “pelch ad Borea” (palco dei conti Borea). In effetti quando nel 1758 si cominciò a pensare alla costruzione del teatro Comunale,  tutte le famiglie nobili acquistarono un palco, meno la famiglia dei Conti Borea de Buzzeccherini, che provvidero solo alcuni anni dopo. Siccome in quel luogo andavano i patiti d’opera che non avevano i soldi per il biglietto, venne soprannominato appunto “pelch ad Borea”.
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> 5) Quando per la priva volta venne rappresentato al Teatro Rossini il Lohengrin di Wagner, c’era una grande attesa da parte di tutti. Specialmente i musicisti locali che avrebbero fatto parte dell’orchestra erano ansiosi di cominciare le prove. Quando un violinista si affacciò alla trattoria “de fiuraden” venne assalito con la domanda: com’è Wagner e lui candidamente rispose: “Wagner l’è bel, mo ujé tanti cal not” (Wagner è bello,ma ci sono tante di quelle note).
> Ciao
> Guido

 

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