La visita dei Maori a Sant’Agata

La visita dei Maori

di ARMANDA  CAPUCCI

Il 14 settembre u.s. il Comune di S. Agata ha ricevuto una graditissima visita, quella di una delegazione neozelandese guidata da un nipote di Wiro Tibble. Ma chi era Wiro Tibble? Bisogna allora ritornare indietro nel tempo di circa 80 anni, ai tempi della II° Guerra Mondiale quando S. Agata era sulla linea del fronte e il fiume Santerno era una delle ultime barriere fra Alleati e Tedeschi: i primi avevano sfondato il fiume Senio e si apprestavano a superare il Santerno ad ovest del quale le truppe tedesche ormai allo stremo  si ostinavano nella loro feroce resistenza. L’VIII armata britannica della quale faceva parte la Seconda divisine neozelandese, nella notte fra il 10 e l’11 aprile 1945 si apprestava a demolire la formidabile barriera del Santerno per annientare le forze nemiche attestate nell’altro lato presso le anse del Fiume Vecchio. Al battaglione neozelandese  Maori fu ordinato di attraversare il Santerno. Al tenente Maori Wiro Tibble che allora comandava un plotone anticarro fu assegnato il compito di “improvvisare” cioè di escogitare il modo di portare almeno due pezzi di artiglieria anticarro attraverso il fiume, cioè dall’altra parte, per  distruggere le ultime tasche della resistenza tedesca, rafforzare la testa di ponte e dare la copertura alle forze neozelandesi che dovevano liberare S. Agata.   Caso strano, si trovavano proprio presso il ponte di ferro teatro della recente rotta del 17 maggio, ma come fare? Il tenente Tibble, dopo aver stimato l’ampiezza del fiume, pensò di reperire delle traversine portando via le travi da una casa diroccata. Così il suo plotone  trascinò sotto il fuoco del  nemico che gli stava di fronte i pezzi di artiglieria  oltre le due rive a pelo d’acqua, spingendoli assieme alle munizioni in un nascondiglio di alberi. Ingenti furono le perdite ma fu un’impresa che suscitò l’ammirazione degli Inglesi quando ne vennero a conoscenza. Era il 12 aprile 1945, quando le truppe neozelandesi entrarono finalmente in S. Agata. Per questa e per precedenti imprese al tenente Wiro Tibble (soprannominato Red, il Rosso)  furono conferite la Croce Militare e tante altre onorificenze quando tornò in patria.  Molti anni dopo, nel 2015 uno dei nipoti, Albert Tibble  che abbiamo conosciuto anche in video conferenza, partì dalla Nuova Zelanda per visitare i luoghi della battaglia dove aveva combattuto eroicamente il suo celebre nonno e, quest’anno, un altro nipote Tiwana Tibble assieme alla moglie Sunday, ha voluto visitare gli stessi luoghi. Questa volta, però, con una delegazione Maori di cui faceva parte anche un veterano della guerra.  Erano accompagnati da una troupe televisiva neozelandese con tanto di regista che ha ripercorso il cammino delle truppe neozelandesi a partire dall’Italia meridionale fino al fiume Santerno proprio nella zona della recente rotta del fiume. Lo scopo era di  raccogliere materiale per un importante documentario da riportare in patria. Un lungo viaggio che è arrivato quasi alla conclusione Il 14 settembre u.s.  I graditi ospiti sono giunti a S. Agata ricevuti dalle autorità, il Sindaco Enea Emiliani, la vicesindaca Lilia Borghi, l’assessora Elisa Sgaravato che hanno portato il saluto della cittadinanza. Gli ospiti erano guidati da Candido Parrucci  che da anni è in contatto con la Nuova Zelanda e dallo storico  Marco Dalmonte che fungeva anche da interprete, purtroppo,  non nel Municipio devastato dall’inondazione ma presso la Scuola Media dove ha sede provvisoria l’Amministrazione comunale. Non si aspettavano certo di trovare un paese devastato da un’altra guerra, quella del fango e dell’acqua non meno pericolosi del nemico tedesco. E’ stato intervistato anche un anziano testimone, Costantino Gianstefani che ha rievocato il giorno della Liberazione e del suo incontro con un  soldato Maori che egli con sicurezza ha riconosciuto nella fotografia come l’eroico tenente Wiro Tibble. Quel 12 aprile fu un giorno speciale per tutti e il nipote Tiwana Tibble per questo ricordo non ha nascosto la sua commozione. La delegazione con la troupe televisiva formata da tre operatori ha poi proseguito, quasi al termine del suo viaggio, verso Massa Lombarda dove ebbe luogo uno scontro fra Maori e Tedeschi   e per i luoghi dove passò il celebre tenente Wiro Tibble con il suo plotone, compresa una visita al cimitero di guerra di Faenza accolti dalle autorità faentine.

 

 

 

 

 

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