La Polizia Municipale del Comune della Bassa Romagna comandata solo da un caposervizio?

Riceviamo dalla Lista Civica “Lugo mi piace!” e pubblichiamo



“Dalla risposta data dall’Unione dei Comuni sull’insediamento di Faccani
appare evidente che non hanno letto la sentenza sul caso accaduto a
Ferrara.” risponde Luca Marchiani candidato sindaco della lista Lugo mi
Piace “In cui la Corte dei Conti accusa il Presidente della Provincia e
Giunta, ad aver proceduto alla nomina di un dipendente pubblico, Manuela
Paltrinieri, a quella che era una posizione dirigenziale mascherata.

Faccani
sarebbe in realtà non è un dirigente ma semplicemente un caposervizio
con “posizione organizzativa” e pertanto sarebbe assolutamente legittimo
che occupi tale posizione anche senza alcun diploma di laurea, identica
linea difensiva adottata dalla Provincia di Ferrara e già sanzionata. 


Com’è possibile che la polizia locale di Lugo, che aveva al suo apice un
Dirigente la Dr.ssa Fiore, nel momento che incorpora altri comandi e
raddoppia il proprio numero di operatori, triplicando il territorio di
competenza e di conseguenza importanza, non necessita più di un
dirigente, ma solo di un semplice caposervizio? 

Era allora, forse, uno
spreco di denaro pubblico quello fatto dalle amministrazioni precedenti
che avevano nominato dirigente la Dr.ssa Fiore? 

Com’è possibile dare il comando della polizia locale di nove comuni, e di
oltre 60 uomini a un caposervizio, quando all’interno dell’Unione della
Bassa Romagna, Lugo compreso, esistono molti dirigenti che non hanno
più di una decina di collaboratori alle proprie dipendenze? 

In quale dei due casi vi è una palese violazione delle norme? 

Com’è possibile, se il ruolo di Faccani non è quello di un livello apicale
riservato per legge proprio ai dirigenti, che esca un bando di concorso per
la sua sostituzione che prevede che per ricoprire tale ruolo in mobilità
occorre essere dirigente di ruolo della pubblica amministrazione? 

E inoltre, com’è avvenuta la selezione per dare al sig. Faccani un’indennità
di diverse decine di migliaia di euro oltre lo stipendio, poiché anche nel
caso della scelta delle posizioni organizzative, l’opera della pubblica
amministrazione dovrebbe ispirarsi ai criteri di massima trasparenza e
imparzialità, infatti si parla di decine di migliaia di euro dei contribuenti. 

Possibile che tra gli oltre 60 operatori dell’Unione della Bassa, il più
titolato sia un dipendente assunto prima della riforma della legge della
polizia locale, 1986 e delle norme successive, e che oggi non pare essere
neppure in possesso del titolo di studio minimo che consente di partecipare
a un concorso per agente di polizia locale?”
conclude Marchiani,

“Siamo seriamente preoccupati per ciò che sta
accadendo, quando 50 vigili su 64 fanno richiesta di mobilità non ci vuole
molto a capire che esistono forti malumori e se fossero accolte tutte le
richieste il Corpo della Polizia Municipale si troverebbe in braghe di tela. 

Facendo un esempio sportivo, quando in un team c’e’ attrito tra allenatore e
squadra salta sempre l’allenatore perché sui giocatori la società ha
investito,
In questo caso siamo noi cittadini la società e pertanto abbiamo
provveduto a scrivere nuovamente alla Corte dei Conti.”

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