6 giugno 1944: ottanta anni fa l’Operazione Overlord

Il 6 giugno 1944, giorno dello sbarco degli Alleati in Normandia, è una data che ha cambiato la storia. Una delle più grandi operazioni militari, composta da statunitensi, inglesi, canadesi e francesi, iniziò la liberazione della Francia dal regime nazista tedesco di Hitler.

I numeri dell’attacco furono impressionanti: più di 150mila soldati, quasi 7mila navi da guerra e oltre 10mila aerei furono impiegati per travolgere bunker, casematte e fortificazioni naziste sulle coste della Normandia. Regista dell’operazione il comandante Dwight Eisenhower, futuro presidente degli Stati Uniti dal 1952 al 1960.

Alle 6.30 del mattino di quel 6 giugno, diventato per sempre il D-Day, sotto un cielo plumbeo, prima i paracadutisti e poi i mezzi anfibi degli Alleati assaltarono cinque spiagge, chiamate con i nomi in codice Utah, Omaha, Juno, Gold e Sword.

Omaha beach divenne il luogo simbolo. In quell’area, i bombardieri sbagliarono mira e lasciarono intatte le difese tedesche. Il risultato fu che in un giorno di combattimenti furono quasi 10mila i soldati rimasti sul terreno.

Robert Capa, uno dei più grandi fotografi della storia, era lì. Le “Magnifici Undici” sono un gruppo di sue foto delle prime ondate di truppe che sbarcavano a Omaha Beach. Capa ha dichiarato che mentre era sotto il fuoco, ha scattato 106 foto: tutte, a parte quelle undici, sono state distrutte in un incidente di elaborazione nel laboratorio fotografico della rivista Life a Londra.

D-Day significa acque della Manica tinte di rosso sangue, quello di centinaia di soldati, come mostra il film “Salvate il soldato Ryan” di Steven Spielberg, in quella prima mezzora nella quale ci sembra di essere lì anche noi. Il D-Day vide i giovani ragazzi annegati, perché trascinati dal peso delle loro uniformi o schiacciati dai mezzi anfibi ribaltati su di loro, militari caduti sulla sabbia, crivellati dai colpi delle mitragliatrici naziste, così come i ragazzi tedeschi che furono uccisi mentre cercavano di difendere le spiagge.

Per uno di quegli incroci della storia, mentre gli Alleati avanzavano in Normandia puntando verso la capitale Parigi, gli angloamericani risalivano l’Italia centrale ed avevano appena liberato Roma (4-5 giugno 1944).

Una tragedia, quella della guerra in Europa, che avrebbe avuto il suo epilogo nell’aprile dell’anno successivo con la caduta della Germania e di Berlino e il suicidio di Adolf Hitler.

Molti di noi hanno sentito da bambini i propri padri raccontare le loro gesta: il mio, coi suoi sei mesi di guerra nel Sahara, fatto prigioniero nella prima avanzata degli inglesi nel dicembre del 1940, poi in Egitto, Kenya, Sud Africa e Inghilterra, infine il ritorno a casa dopo quasi sei anni dalla partenza per il militare.

Allora eravamo convinti che questa tragedia sarebbe stata l’ultima in Europa.

Ora ci dobbiamo convincere che non era così: quello che possiamo fare è costruire luoghi di pace e accoglienza attorno a noi, con la speranza che i grandi della terra sappiano guardare dalla nostra parte.

Tiziano Conti

Foto di Robert Capa da Wikipedia By http://www.skylighters.org/photos/photo1.jpg Source, Fair use

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