Dall’Europa arrivano fondi per uno sviluppo sostenibile

L’Emilia-Romagna approva la programmazione 2014-2020 


I fondi comunitari di qui al 2020? Saranno spesi per migliorare la qualità della vita dei cittadini emiliani e romagnoli: infrastrutture, tutela dell’ambiente, coesione sociale, servizi pubblici, patrimonio culturale. Il documento di programmazione dei fondi comunitari per il 2014-2020, quasi due miliardi e mezzo di risorse complessive, è stato approvato questa settimana dall’Assemblea legislativa. Si tratta dei programmi operativi del Fondo sociale europeo (Por-Fse), del Fondo europeo di sviluppo regionale (Por-Fesr) e del Piano di sviluppo rurale (Psr). Un approccio integrato, dunque, per programmare gli interventi a venire.

Gli interventi si concentreranno sulle 10 città capoluogo di provincia, sulle aree interne (montagna occidentale, montagna centrale, montagna orientale, delta del Po, tutte zone con criticità demografiche, fragilità socio-economiche, rischio di dissesto idrogeologico) e nelle zone colpite dal terremoto del maggio 2012.

Vengono poi definite le diverse partecipazioni dell’Emilia-Romagna alle politiche europee di cooperazione sovranazionale (Italia-Croazia, Adriatico-Ionico, transnazionale Europa Centrale, transnazionale Mediterraneo e Interregionale) e gli strumenti di attuazione territoriale (come la Smart Specialization Strategy, strategia che ogni Regione deve delineare facendo leva sui propri vantaggi competitivi, così da “specializzarsi” in un ridotto numero di ambiti d’eccellenza per trainare il sistema regionale a raggiungere gli obiettivi posti da Europa 2020).

“L’Emilia-Romagna si è sempre distinta in positivo per la propria capacità di gestione dei fondi comunitari – commenta il consigliere Damiano Zoffoli – tanto che l’Europa ha concesso maggiori risorse, ancora più importanti in questo tempo di crisi”.

Il Por-Fesr vede 482 milioni di euro di risorse complessive in sette anni, di cui 145 milioni per la ricerca e l’innovazione, 24 milioni per lo sviluppo dell’ICT, 120 milioni per la competitività e l’attrattività del sistema regionale, 96 milioni per la promozione della low carbon economy nei territori, 48 milioni per la valorizzazione delle risorse artistiche , culturali ed ambientali ai fini dell’attrazione turistica e circa 29 milioni per l’attuazione dell’agenda urbana per le città intelligenti, sostenibili e attrattive.

Il Por-Fse conta, invece, risorse a disposizione per 786 milioni di euro in sette anni, di cui 275,2 milioni di risorse nazionali e 117,9 milioni di euro di risorse regionali.

Il Psr, infine, mette sul piatto 1.190 milioni di euro in sette anni come già illustrato nei giorni scorsi.

È possibile scaricare il testo del DOCUMENTO cliccando qui.

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