Icona: una Presenza che si fa incontrare. È questo il nome della mostra inaugurata ieri, sabato 19 novembre alle 16.30, nel salone della Collegiata di Lugo. Protagoniste dell’esposizione sono 50 icone, risalenti al Settecento e all’Ottocento, donate da Marco e Maria Teresa Castellani.
La mostra prende le mosse proprio dalla donazione effettuata dai due coniugi milanesi che negli anni le hanno collezionate.
La storia è singolare ma merita di essere raccontata. Marco Castellani, ora in pensione, è da sempre appassionato di storia dell’arte, in particolar modo di icone e della pittura russa antica. Per motivi di lavoro ha viaggiato in tutto il mondo acquistando tali oggetti dagli antiquari o nei mercatini, quando ancora avevano dei prezzi ragionevoli. «Specialmente quando mi trovavo nell’Est Europa tornavo a casa sempre con qualche icona – racconta -. La collezione si è ampliata fino a quando la Russia non ha riscoperto il suo valore artistico e non ha più permesso nessun tipo di esportazione che le riguardasse». Nel cuore dei coniugi è maturata, negli anni, la volontà di non disperderle e lasciarle in un luogo opportuno, cioè idoneo alla fruizione da parte di altre persone. «Ho iniziato contattando il museo diocesano di Milano, ma era ormai saturo. Lasciarle rinchiuse nei magazzini non ha senso, ci siamo detti, e così per una serie di circostanze siamo entrati in contatto con don Leonardo (Poli, parroco della Collegiata, ndr), che ci ha subito detto di avere il luogo adatto».
Dietro alle immagini è presente un significato profondamente legato alla religione: «L’icona rappresenta Dio che tramite l’iconografo giunge a noi – spiega Castellani -. È una finestra sull’infinito, un dipinto che emana spiritualità. Nei musei russi la gente si inginocchia e prega davanti alle Madonne raffigurate. Per questo motivo non intendiamo venderle per guadagnare dei soldi, il nostro primo interesse è donarle affinché possano essere esposte».
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