In Piazza, la cooperativa costituita 45 anni fa, il 9 maggio 1978

La Cooperativa Culturale In Piazza venne costituita il 9 maggio 1978 da undici Soci, a Faenza davanti al notaio Giovanni De Pasquale. Li vogliamo ricordare tutti, nell’ordine in cui sono riportati nell’Atto costitutivo: don Remo Babini, Giancarlo Biffi, Veniero Casadio Strozzi, Maria Nives Minardi, Mario Zoli, Primo Solaroli, Giovanna Minardi, Giacomo Caroli, Antonio Mingazzini, Claudia Berdondini, Angela Montevecchi.

Erano gli anni settanta, in cui era immediato avere a cuore il destino della comunità, di fioritura dal basso di iniziative, attività culturali, giornali locali gestiti da persone che volevano dare il proprio contributo al miglioramento della propria città: il primo Presidente della cooperativa fu Veniero Casadio Strozzi e Don Remo Babini l’animatore dell’iniziativa.

Ricorda Veniero Casadio Strozzi in un suo intervento:

“Don Remo Babini mi chiede se ci sto a fare un “nostro” giornale, pur con le tante difficoltà che ci saranno e se conosco amici capaci di ragionare con la propria testa, che sappiano scrivere e rischiare.

In Piazza (dalla parte della gente) ci pare un titolo significativo e basteranno per ora uscite trimestrali. Ho l’idea di aggiungere a ogni numero una litostampa dei maggiori artisti faentini, che accettano di offrire il lavoro gratuitamente. Fondiamo così l’omonima cooperativa e la pubblicazione decolla nell’aprile del 1978 con un numero di 36 pagine a 500 lire a numero.

La vendita fu favorevole e ondeggiò fra le 600 e 800 copie a numero, ognuno dei quali si distingueva dal precedente per il diverso colore e l’inserto ricco di satira coi programmi di radio locali, allora molto seguite”.

La copertina del primo numero del giornale “In Piazza” – Anno 1978

Per alcuni anni l’avventura procede, poi iniziano i primi problemi sia economici che di un eccessivo impegno a reggere tutta l’attività.

Negli anni 1983 – 84, Casadio Strozzi e Don Babini contattano il prof. Everardo Minardi per chiedere se il mondo cooperativo faentino fosse interessato a rilevare la testata e a inserire nuovi Soci nella cooperativa, che ne portassero avanti l’attività.

D’accordo con la sede di Faenza di Confcooperative, guidata da Gianni Burbassi, Paf, Cofra e Pac, insieme alla Cassa Rurale (oggi hanno avviato percorsi di sviluppo imprenditoriale e sono Agrintesa, Clai, La Bcc e Cofra si è associata a Conad) presero in gestione il giornale che divenne mensile e lo utilizzarono per inviare comunicazioni ai loro soci.

Pian piano altre cooperative si interessarono e si unirono al progetto, e così aumentarono i soci che ricevevano In Piazza: era diventato il “giornale delle cooperative” e da allora ha continuato la sua attività, uscendo tutti i mesi, fino a raggiungere le 40.000 copie odierne, con diffusione in tutta la Romagna: oggi solo nel Comune di Lugo ne arrivano oltre 2.000 copie al mese.

In questo 2023 ricordiamo i 45 anni della cooperativa e i 40 anni di uscita del giornale di proprietà di Confcooperative (che nel frattempo da associazione ravennate è diventata romagnola).

Nessuno degli undici soci fondatori oggi è nella compagine sociale, diversi sono scomparsi, ma la cooperativa continua in quella logica di staffetta intergenerazionale dove ciascuno riceve la fiaccola, la porta per un pezzo di strada e poi la passa a chi viene dopo di lui.

Veniero Casadio Strozzi è scomparso quest’anno, l’11 febbraio. Aveva lavorato come medico di base nel proprio studio in corso Mazzini a Faenza fino al 2006, anno in cui era andato in pensione. Parallelamente all’attività professionale, si era dedicato alle proprie passioni: la storia della Romagna, di Faenza e del dialetto.

Tiziano Conti

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