Manifestazione sanità e ospedale a Lugo promossa dal M5S

La lenta agonia dell’Ospedale di Lugo





No alla svendita della sanità pubblica, no a questa politica che delega alla grande azienda sanitaria della Romagna, no alla lenta agonia del nostro ospedale di Lugo
Da almeno due anni, insieme ad altri cittadini massesi, seguiamo le vicende dell’ospedale lughese cercando di sensibilizzare l’opinione pubblica sul suo lento declino.


Per l’ospedale abbiamo raccolto molte firme, abbiamo cercato di evitare le dimissioni dell’eccellente chirurgo senologo Cesare Magalotti, abbiamo protestato insieme ai Verdi di Lugo il 19 novembre 2013 davanti alla Regione Emilia-Romagna mentre si stava approvando la legge istitutiva dell’Ausl della Romagna. 


Oggi, dopo le vicende legate alla chiusura notturna della pediatria di Lugo, servizio già pesantemente ridotto con un unico posto letto nelle 24 ore, siamo qui per ribadire il valore di una sanità pubblica di qualità vicina ai cittadini, soprattutto alle fasce più deboli come bambini e anziani.

Ricordiamo che dal governo Monti in poi – perché “ce lo chiede l’Europa” – tra la riduzione della spesa sanitaria e del personale sanitario, i tagli lineari ai posti letti in ospedale (legge 135/2012 che indica come obiettivo una media complessiva di 3,7 posti letto per mille abitanti), tagli che hanno particolarmente colpito la Regione Emilia-Romagna al di sopra degli standard fissati dalla legge nazionale (meno 2.543 posti letto), si è ulteriormente accentuato il ridimensionamento della sanità pubblica.

Nel mese di maggio scorso la Conferenza Territoriale Socio Sanitaria della Romagna ha approvato il nuovo assetto organizzativo dell’Ausl della Romagna proposto dalla direzione generale; il 4 luglio la stampa riporta il sostanziale assenso dei sindacati romagnoli Cgil, Cisl e Uil, il 5 luglio il direttore generale dell’azienda sanitaria romagnola Marcello Tonini scrive nel suo blog “#auslromagna ha nuovo modello organizzativo: bel risultato, esito di confronto ampio, costruttivo, adesso più forti per pianificare futuro”.

In questo nuovo assetto organizzativo dell’ospedale di Lugo, e similmente dell’ospedale di Faenza, ovviamente non condiviso con i cittadini, probabilmente resteranno i soli reparti di Medicina interna, chirurgia generale, ginecologia e ostetricia e i servizi di cure primarie (ambulatori, consultori, ecc.) e per altre problematiche sanitarie dovremo rivolgerci all’ospedale di Ravenna.

A fronte di questo svuotamento si continua a parlare di Case della salute, che ancora non ci sono; e se, e quando ci saranno, forniranno davvero un servizio utile, efficiente ed efficace? In quali territori? O rappresenteranno solo un inutile sperpero di denaro?

Con quale coraggio oggi si parla dell’acquisizione di un nuovo chirurgo senologo per l’Ospedale di Lugo dopo aver allontanato chi già occupava brillantemente quel posto?

Si risolveranno i cronici problemi del pronto soccorso di Lugo e delle liste di attesa?

I nostri sindaci come possono dire di non sapere della riduzione dei servizi sanitari ospedalieri partecipando di diritto alla Conferenza Territoriale Socio Sanitaria della Romagna?

Oggi, sabato 18 luglio, in occasione della Marcia per l’ospedale di Lugo, ci saremo perché da tempo ci sta a cuore il problema, ci saremo con un nostro presidio, dalle ore 10.00, in piazza Baracca e lì aspetteremo la marcia, non saliremo sul palco, saremo con la gente e in mezzo alla gente nella speranza della presenza di operatori socio-sanitari che, unitamente ai cittadini, vivono nella loro pelle la progressiva degenerazione del servizio sanitario pubblico.

Città comune Massa Lombarda a sinistra

Ultime Notizie

Rubriche