Coronavirus, negare o provare a difendersi?

Di Tiziano Conti


Nei giorni scorsi, in
Senato, si è svolto il convegno “Covid-19 in Italia, tra
informazione scienza e diritti”. Hanno partecipato, tra gli altri,
il leader della Lega Matteo Salvini, Vittorio Sgarbi e il tenore
Andrea Bocelli. Ognuno di loro è stato protagonista di affermazioni
che hanno sollevato accese polemiche. Dall’organizzatore Armando
Siri che ha parlato di “eccessivo allarmismo”, al leader della
Lega che criticando il “terrorismo mediatico” sull’argomento
Coronavirus si è presentato senza mascherina: “Non ce l’ho e non
la indosso”, ha sottolineano Salvini. E se Sgarbi chiede alle
istituzioni di “ascoltare anche la voce di chi dice da settimane
che in Italia il Covid non c’è più”, Andrea Bocelli ha detto:
“Conosco tanta gente, ma non conosco nessuno che sia andato in
terapia intensiva: perché tanta gravità?”. Anche se il tenore,
poche ore dopo, ha detto di essere stato frainteso.

“Penso che tutto quello
che è stato detto non abbia alcuna base dal punto di vista
scientifico: è un messaggio inadeguato, quello che viene lanciato,
con elementi di evidente pericolosità”, ha sottolineato Massimo
Galli, professore ordinario di Malattie Infettive all’Università
degli Studi di Milano. In aperto contrasto con quanto dichiarato nel
corso del convegno, Galli – simpatico e sempre molto chiaro, anche
per i non addetti ai lavori, durante le sue apparizioni televisive –
punta il dito contro quelle affermazioni “inadeguate perché
nessuno di coloro che si sono espressi ha titolo per dare una
opinione di tipo scientifico” sull’andamento dell’epidemia.

Successivamente
è intervenuto sulla stampa anche il sindaco leghista di Codogno,
Francesco Passerini. “Mi arrabbio quando sento persone cha ancora
sminuiscono i pericoli del virus o dicono semplicisticamente tutto è
finito, tutto è passato e quasi sono infastidito dall’argomento. È
assurdo che ci sia chi fa questi discorsi. Inviterei tutti loro
a farsi un giro nel nostro cimitero qui a Codogno, così
potranno rendersi conto di persona che cosa vuol dire avere il
Coronavirus e doverlo combattere. Facciano una capatina da noi, così
cambieranno idea”. Poi ha ripetuto all’agenzia di stampa Ansa:
“I negazionisti mi fanno venire l’ulcera, come i deputati che si
sono astenuti sulla Giornata nazionale in memoria delle vittime,
sostenendo che non è esistito.”. La speranza di non avere più
bisogno di dispositivi di protezione il prima possibile ovviamente
c’è, dice il primo cittadino. Ma nel frattempo, esorta, sono
fondamentali.

Se negli Stati Uniti ci
sono, secondo i dati di questi giorni, da 50.000 a 70.000 nuovi casi
al giorno e una media di un migliaio di decessi quotidiani, qualcosa
vorrà pur dire!

Tiziano Contii

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